Rai Uno
Morandi in tv: «Nel 1960 cantavo a Sorbolo e lì incontrai Mina»
Saranno tornati in un attimo nitidi, anche se lontani nel tempo, venerdì sera tanti ricordi di gioventù a quei ragazzini sorbolesi che, negli anni ‘60, andavano ad ascoltare i giovanissimi cantanti del momento e a divertirsi alla balera Capinera.
A rendere il giusto tributo a Sorbolo anche sugli schermi della tv nazionale è stato questa volta nientemeno che Gianni Morandi, il cantante, attore e conduttore televisivo di Monghidoro, che venerdì sera, nel suo ritorno su Rai 1 con il programma «Evviva!», in occasione dei 70 anni del servizio pubblico, ha raccontato il primo storico incontro con «La tigre di Cremona», avvenuto proprio nel paese della Bassa.
«La prima volta che ho incontrato Mina era il 1° maggio 1960 – ha spiegato –: me lo ricordo perfettamente perché quella è una data che non posso dimenticare. Era arrivata a Sorbolo, in provincia di Parma». Morandi, infatti, uno sconosciuto 15enne, era uno dei tre cantanti della già famosa orchestra della maestra Scaglioni di Bologna, che suonava al pomeriggio di ogni fine settimana alla Capinera dei Govi, durante i festival itineranti. «Io cantavo tre o quattro canzoni, fra le quali “Tintarella di luna” – ha continuato Morandi –. Quando arrivò Mina (che all’epoca aveva 20 anni ed era già conosciuta, ndr) rimasi affascinato da lei: mi sembrava bellissima. E cercai di andarla a salutare, mentre era insieme a Tony De Vita, il suo pianista. Io le chiesi, con un velo di imbarazzo: “Signora, io so che lei canta Tintarella di luna, ma le dispiace se lo faccio anch’io?”. E lei rispose: “Fai quello che vuoi”. Avevo ancora i calzetti corti e non dimostravo forse nemmeno dieci anni, ma lei mi guardava con curiosità».
Tanti sono i ricordi di chi, quel ragazzino 15enne, l’aveva conosciuto bene: «Mentre l’orchestra, una volta suonato, si recava a mangiare alla Spiga d’Oro, Gianni era ospite fisso alla nostra tavola perché non aveva nemmeno i soldi per comprarsi le scarpe», ha spiegato Edies «Brunella» Govi. Morandi è stato cantante fisso della Capinera per diversi anni fino a quando la sua carriera ha spiccato definitivamente il volo.
Un aneddoto divertente, testimone di tempi che non torneranno più: «A mio papà Sergio, Gianni disse che, se fosse divenuto famoso, sarebbe tornato a cantare a Sorbolo gratuitamente: si considerava un fervente comunista, un proletario».
La conclusione: «Effettivamente tornò alla balera dopo i suoi primi trionfi, ma poi si presentò il suo manager a ritirare il cachet. Mio padre non glieli diede: volle consegnare la busta di persona a Gianni per dirgli: “Adesso voglio vedere se voti ancora Pci!”».
Christian Marchi