VERDE PUBBLICO

I ritardi negli sfalci? Assegnate solo ora le manutenzioni. E in Cittadella c'è chi rispolvera la falce

Gian Luca Zurlini

Il ritardo c'è stato. Ed è stato ben visibile nell'erba alta che ancora adesso domina in molte aree verdi della città, anche se gli sfalci sono finalmente iniziati a partire dai grandi parchi monumentali. Ma quella del 2024 dovrebbe essere l'ultima primavera in cui si crea questo problema. Perché, dopo un lungo iter partito a settembre e che è proseguito fino ad aprile, sono state scelte le imprese (o raggruppamenti) che si occuperanno della manutenzione e gestione del verde pubblico cittadino per il triennio 2024-2026, con una possibile proroga anche per il 2027.

12 milioni divisi in 3 lotti

A differenza del passato, quando c'era un unico cosiddetto “global service” a gestire il verde pubblico, l'assessorato guidato da Francesco De Vanna ha deciso di suddividere in tre lotti gli interventi futuri, assegnando a 3 differenti imprese o raggruppamenti la gestione di parchi e aree verdi della città. Lo stanziamento previsto è stato di 4 milioni e 100mila euro per ciascuno dei tre lotti su base triennale, con una spesa complessiva che però sale da 12 a 18 milioni con i cosiddetti oneri accessori (Iva, sicurezza e così via).

Un iter lungo e complesso

La suddivisione, destinata a portare a una migliore manutenzione complessiva, ha però avuto come contrappasso un iter burocratico più complesso, visto che c'erano tre procedimenti in contemporanea da portare avanti. E così si è arrivati ad aprile per stabilire quali fossero i vincitori delle gare, con in più la necessità di un'assegnazione fatta con urgenza. Adesso però l'iter si è concluso e l'auspicio è che il ritardo accumulato nello sfalcio delle aree verdi possa essere recuperato nel giro di un tempo non troppo lungo.

Per primi i grandi parchi

Per quanto riguarda i cosiddetti parchi monumentali la manutenzione è stata assegnata a una società senese di Monteriggioni, la Savet srl, che è la capofila di un raggrupopamento che comprende anche due ditte del Cremonese, la Suardi di Malagnino e la Coop Cuore verde di Grumello Cremonese e una del Novarese, la Monterosso Giardini di Cressa. Il ribasso d'asta, che ha portato a un'aggiudicazione per una spesa complessiva nei tre anni di 2 milioni 876mila euro, rimarrà a disposizione del Comune.

Altri due lotti in partenza

Anche per gli altri due lotti, che riguardano in un caso le aree verdi del perimetro urbano e nell'altro quelle delle frazioni, sono stati scelti i vincitori e si sta procedendo all'aggiudicazione. Per il lotto 1 la migliore offerta è stata giudicata quella di una Coop onlus, la Emc2, anche in questo caso frutto di un raggruppamento temporaneo, mentre per il lotto 3 l'aggiudicazione proposta dalla commissione è andata invece a una società per azionil la Avr.

Tre anni «garantiti»

Per i prossimi tre anni, dunque, gli interventi e i lavori necessari saranno garantiti da tre differenti interlocutori che avranno il compito di curare il verde pubblico cittadino con una maggiore flessibilità rispetto a quanto accadeva fino allo scorso anno con il «global service» unico che aveva provocato alcuni problemi soprattutto nella gestione complessiva.

Manutenzione «ordinaria»

Questa spesa riguarderà tutta la manitenzione cosiddetta ordinaria, mentre eventuali interventi straordinari, come ad esempio il taglio di alberi o la sistemazione di danni procurati dal maltempo, non andranno a incidere sullo stanziamento previsto che dovrebbe garantire quindi che la condizione del verde in città si trovi sempre a un buon livello.

Cittadella, rispolvera la falce per l'erba alta delle bassure

Vedere le bassure della Cittadella con l'erba alta e in disordine lo ha fatto arrabbiare. E così il 78enne Luciano Vezzani, che del parco a forma di stella conosce ogni segreto e lo sente come una sua «seconda casa», ha preso in mano falce («la frén'na») e il rastrello e ha tagliato una piccola porzione di prato. «Ormai non sono più giovane, ma se avessi 30 anni l'avrei tagliata tutta - dice lui - e non capisco perché vengano lasciate in queste condizioni. Fino a qualche giorno fa anche l'interno del parco sembrava una giungla, poi è stato effettuato il taglio. Ma io dico che se non si riesce a far fronte alla manutenzione ordinaria si dovrebbe ricorrere ad accordi con volontari, magari anche con i carcerati che sono vicini al termine della loro pena. Lo aveva fatto Mario Tommasini negli anni Ottanta e aveva funzionato molto bene».

I bastioni «coperti»

Un altro cruccio di Luciano è quello di vedere nuovamente i bastioni della Cittadella iniziare a ricoprirsi di rampicanti. Alcuni anni fa li avevo tolti io e la gente aveva “scoperto” che c'erano le mura, invisibili da anni. Adesso però siamo daccapo: stanno ricrescendo ovunque ed è già qualche anno che non si fanno interventi. Ed è pericoloso per la tenuta dei mattoni. Sembra che nessuno ci tenga a questo parco: la fontana all'ingresso è secca, è l'unico senza un bagno sempre disponibile per tutti e non c'è controllo sulle radici delle piante che si trovano sui bastioni e si infilitranno nelle mura. Basta poco, ma quel poco non si fa».

Gian Luca Zurlini