SORBOLO MEZZANI

Brucia il furgone, muore il cagnolino: la vacanza diventa un vero incubo

Silvio Marvisi

La vacanza in auto di un disabile residente a Sorbolo Mezzani si è trasformata in un incubo, se non peggio, quando il furgone parcheggiato a fianco del suo ha preso fuoco. In quel momento ha perso l’affezionato cagnolino, documenti, denaro e gran parte di quel che aveva con sé.

Tudor Crisan era in ferie con la compagna a Geisenfeld, una cittadina a 50 chilometri circa da Monaco di Baviera.

Sabato mattina parcheggia il suo furgone, nuovo fiammante, prende la carrozzina su cui è costretto dal 2016 ed entra nel supermercato per alcuni acquisti. Dopo qualche minuto accade il peggio. Il grosso furgone parcheggiato a fianco, nemmeno tanto vicino, prende fuoco. Le fiamme, sprigionate probabilmente dal motore tanto l’anteriore è completamente distrutto, in pochi istanti non permettono a nessuno di avvicinarsi a causa dell’evidente pericolo.

Le fiamme si propagano da un mezzo all’altro: fortunatamente i vigili del fuoco sono rapidi e le fiamme vengono spente prima che anche il furgone di Tudor bruci completamente. Da quel momento già difficile per essere rimasto senza mezzo con cui tornare a casa, il furgone era adattato alla sua disabilità con i comandi al volante, inizia il primo incubo. Pufi, il cagnolino che per lui era come un figlio, viene trovato morto sul sedile anteriore destro, a causa del fumo che si è sviluppato in una manciata di secondi nell’abitacolo.

La morte dello shihtzu di 5 anni che accompagnava Tudor anche al lavoro, inseparabile, crea lo sconforto dovuto a quel vuoto importante che si crea in un istante.

«Siamo entrati nel supermercato - afferma Tudor raggiunto telefonicamente - per comprare poche cose. Non ci siamo fermati più di 10-15 minuti. Mentre ero alla cassa un uomo ha iniziato a gridare che un furgone con targa italiana stava andando a fuoco. Siamo usciti ma le fiamme dell’altro furgone erano alte già 2-3 metri, era troppo pericoloso».

I mezzi vengono spenti velocemente dai vigili del fuoco tedeschi ma, in quel momento, inizia il secondo incubo. Tudor in pochi istanti, a causa delle fiamme, ha perso il cellulare personale, i contanti, i documenti, gli rimangono solo i vestiti rimasti in albergo. Deve pagare mille euro per la rimozione del furgone e il ripristino del parcheggio, deve prolungare la permanenza in Germania visto che sarebbe dovuto rientrare oggi ma la pratica dell’assicurazione potrebbe richiedere una settimana.

Nessun aiuto dalle autorità o dall’assicurazione tedesca, Tudor viene letteralmente abbandonato al suo destino. Almeno questo è un incubo quasi a lieto fine» la solidarietà funziona così che l’azienda di trasporti per cui lavora promette un’auto che lo vada a recuperare, la stessa proposta avanzata dal sindaco di Sorbolo Mezzani che è pronto a organizzare il rientro. E si attiva anche Anmic. Un amico di Tudor che vive in Germania corre a recuperarlo e lo ospita. Resta da vedere cosa gli riserveranno i prossimi giorni.

Silvio Marvisi