Parma calcio
Primi in campionato!
La bacheca del Parma è già piena zeppa di trofei ma la coppa alzata ieri al Tardini è una prima assoluta. Il club crociato ha già conquistato tre promozioni in serie A, ma mai l'aveva fatto da vincitore del campionato. Con Nevio Scala (stagione 1989/90) il Parma era arrivato quarto, nell'annata 2008/09 Francesco Guidolin l'aveva portato sino alla seconda posizione, stesso piazzamento conquistato anche da Roberto D'Aversa nell'ultima fantastica promozione di Spezia del 18 maggio del 2018. Fabio Pecchia è salito ancora più su. Il punto con la Cremonese consacra così il nome del Parma nell'albo d'oro della cadetteria. Poca cosa dirà forse qualcuno pensando alle coppe europee e nazionali in bella mostra nel museo Ceresini, in realtà è l'ennesimo, stupendo, regalo di questa stagione fenomenale. Perché era doveroso che anche il Parma ci fosse e anche perché, non dimentichiamolo, c'era già la Reggiana. Chi non avrebbe voluto togliere in questo campionato anche l'ultimo, seppur piccolo piccolo, primato ai «cugini»?
Questa stagione poi non poteva finire in altro modo. Delprato e compagni hanno conquistato la vetta del campionato nella prima giornata e l'hanno mantenuta per 36 delle 38 giornate complessive. Uniche eccezioni la quarta giornata, Modena primo con 12 punti, e la nona con il Palermo avanti rispetto ai crociati di due lunghezze, 22 punti a 20. Poi una cavalcata fantastica, lassù, in alto. Prima fianco a fianco al Venezia e poi, dal 16esimo turno, in solitaria. Dietro cambiava l'ordine delle inseguitrici, davanti invece sempre e solo il Parma, velocissimo in alcuni momenti, più lento in altri, ma sempre a distanza dalle avversarie. Farsi recuperare dal Como sarebbe stato davvero difficile da mandare giù. Ieri ci ha provato Vazquez a fare il guastafeste e, in parte, anche l'arbitro Gualtieri decisamente «nel pallone» nella prima parte del match. Mihaila ha rimesso tutto a posto, grazie all'assist di Man. Giusto così.
Ora da promossi, da primi, da squadra record in decine e decine di statistiche del torneo si può andare a Reggio Emilia e giocare il derby come fosse una finale, una gara secca. E, ovviamente, vincere ancora.
Giuseppe Milano