Una città in festa

Se è un sogno, non svegliateci

Vittorio Rotolo

È ancora più bella la nostra Parma, in questa domenica di giubilo. Dallo stadio Tardini a barriera Repubblica (da dove poi il gruppo proseguirà in bus il tragitto verso piazza Garibaldi) si snoda un lungo corteo con i Boys che accompagnano gli «eroi» della promozione in serie A. Attorno è un tripudio di bandiere, sciarpe, cori. E a fare bella mostra di sé - tra due ali di folla, commenterebbero quelli bravi - la coppa che celebra la vittoria del campionato.Il senso di appartenenza non solo si respira, ma sembra quasi di toccarlo con mano. Va oltre l'ebrezza destata dal trionfo appena gustato. Affonda le radici in un passato glorioso, ma ancora vivo. Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Crespo, Gilardino e le altre solo numerate dell'anno di Wembley: ogni tifoso ha tirato fuori dal cassetto la maglia più cara, custodita come un cimelio. L'ha indossata o l'ha affidata alla propria figlia. Perché quella per il Parma è una passione che si tramanda.

Man, Mihaila, Bernabé e Bonny, autore del gol decisivo a Bari, i giocatori più ricercati dai tifosi: pacche sulla schiena, richieste di selfie e autografi. Sorride, mister Pecchia: anche lui non si sottrae all'abbraccio collettivo della gente di Parma. Cantano ancora, i Boys. Se è un sogno, vi prego, non svegliateci.

Vittorio Rotolo