Auditorium Paganini
Buffa con Foschi e Nidi: il tridente dei sogni
Nidi - Foschi - Buffa come Cesarini- Sivori - Maradona. All'Auditorium Paganini il tridente è servito. Il primo racconta, tramite forme diverse d'arte (tutte di qualità altissima), quella che è stata l'Argentina del pallone del '900. E lo fa sezionando la storia del secondo tridente, viaggiando nel tempo e nello spazio, mixando musica e parole, durante «La Milonga del Fùtbol».
Già perché il calcio è un po' come una danza: una forma d'arte che mescola il genio sportivo con un profondo amore per il gioco. E gli argentini, l'amore per il gioco, l'hanno inventato. A differenza degli inglesi che, invece, sono stati gli ideatori delle regole del gioco. L'Argentina è estro, fantasia e Federico Buffa, intrecciando la storia dello sport e della società, regala immortalità a un percorso. Quello che avvicina, come raramente prima, la nostra Italia alla nazione sudamericana.
Il fuoriclasse dello storytelling trasforma il calcio argentino in un tango, una danza che narra le gesta di tre leggende del fùtbol mondiale. Storie legate, unite più o meno visibilmente. Si parte dalla famiglia Cesarini, originaria di Senigallia, e del suo piccolo Renato, emigrato quando aveva solo un anno ma tornato nel Paese del tricolore quando la sua abilità a calciare il pallone era cresciuta esponenzialmente. Cresciuta al punto da essere tra i protagonisti di cinque scudetti conquistati in quegli anni dalla Juventus. Non solo: la sua attitudine a segnare gol nei minuti finali di partita ha dato vita all'espressione «Zona Cesarini», regalandogli l'immortalità.
Guidato dalle note emozionanti del pianista Alessandro Nidi e dalla voce suadente di Mascia Foschi, il racconto di Buffa è accompagnato da un tango costante che scandisce i ritmi della narrazione. Questo tango racconta di un'identità calcistica, di un orgoglioso mutamento del gioco del calcio in una forma di passione. La passione che porta Renato Cesarini a scoprire Omar Sivori, un talento cristallino che incantò gli anni Cinquanta con il River Plate. Sivori, nato nell'Argentina rurale degli anni Trenta da genitori italiani, conquistò, dall'altra parte dell'oceano tre campionati con la Juventus degli anni Sessanta.
Buffa, con la sua maestria linguistica e il suo registro, contemporaneamente drammatico e ironico, domina lo spettacolo. Anche quando la milonga inizia a danzare con la figura di Diego Armando Maradona sullo sfondo. Racconta il suo indimenticabile gol segnato al Mondiale del 1986 contro l'Inghilterra: 60 metri di corsa lasciando dietro di sé cinque avversari. Buffa è emozionante nel descrivere il genio del calciatore e il tragico declino dell'uomo. Danza tra parola e interpretazione, sorretto dai compagni di un tridente a forti tinte parmigiane grazie al maestro Alessandro Nidi (purosangue) e alla cantante Mascia Foschi (acquisita). Applausi fragorosi. Quasi come in uno stadio argentino.
Pietro Razzini