Davanti al Romagnosi
Viale Maria Luigia, arriva un altro parklet
La definizione perfetta potrebbe essere «sull’onda dell’entusiasmo”. E non solo perché le onde – ispirate a quelle famose di Hokusai – sono il biglietto da visita in legno del nuovo spazio rubato alle auto in viale Maria Luigia. L’entusiasmo è quello, trascinante e concreto, che ha fatto sì che il primo parklet realizzato l’anno scorso dal Gruppo Change del Liceo scientifico Ulivi non rimasse l’unico: conto alla rovescia per il debutto del suo gemello diverso firmato dal Green Team del Liceo classico Romagnosi.
A collaborare a costruirlo sono arrivati studenti e studentesse delle due scuole ma anche fans del progetto iscritti ad altri istituti, dal Marconi al Bertolucci. Di nuovo un’onda di entusiasmo, dunque, che permetterà di raddoppiare tavolini e sedute sul Lungoparma a disposizione della comunità scolastica e non solo. «Come verrà? Verrà bene!» sorridono Simone Androvandi e Tommaso Padovani, avvitatore in mano. «L’idea era di farlo un po’ diverso da quello dell’Ulivi- raccontano -. Insieme all’associazione Manifattura Urbana, che ha sempre seguito il progetto, abbia fatto due proposte da votare con un sondaggio interno al Romagnosi».
Hanno vinto, anche se di poco, le onde. Saranno loro a proteggere e ispirare ciò che starà dall’altra parte, sopra la pedana di bancali donati da Immergas: due tavoli e panche per sedersi, appoggiate sui bancali donati da Immergas. Dieci metri di lunghezza che corrispondono a due stalli di righe blu concessi dal Comune.
Qualche polemica c’è stata, come prevedibile. «Possiamo capire i residenti – risponde Tommaso -. Ma per il resto, ormai sappiamo tutti che dobbiamo arrivare a una mobilità più sostenibile. Tanto più che questa, con la presenza di tante scuole, è una zona affollata di pedoni e il tema della sicurezza esiste. In più offriamo un nuovo spazio pubblico a disposizione di chiunque».
«Il parklet davanti all’Ulivi ha funzionato subito: è sempre pieno, chi frequenta le scuole apprezza l’idea di poter stare insieme in un luogo che non sia il marciapiede, e quando non ci sono lezioni troviamo spesso seduti anche adulti», raccontano infatti alcuni membri del Gruppo Change, Emma Grace Jones, Alessandro Pizzimento, Petra Fazion e Alessandro Miodini. Naturale pensare a un raddoppio e pensarlo col Romagnosi. La collaborazione delle due scuole sul tema dell’ambiente è forte: passa dai parklet promossi dal docente dell’Ulivi Niccolò Vernazza (che ha anche presentato il bando grazie al quale i «vicini» hanno avuto i fondi per i materiali), continua con le iniziative della Giornata della Terra e prosegue col progetto già su carta dell’aula all’aperto in piazzale Rondani.
«Ed è un bel messaggio per studenti e studentesse, perché capiscono la potenza della rete – sottolineano le insegnanti referenti del Romagnosi, Paola Cantarelli e Mariangela Fontechiari -: se da soli si fa fatica, quando si è insieme ci si scambiano competenze e si prende il coraggio per lanciarsi in sfide così grandi». Grandi sì, ma quando guardano quel cono visivo che alterna scuole, auto e spazi conquistati, ragazze e ragazzi si lasciano scappare un sorriso: non è difficile immaginarlo, questo viale vivo di sole voci, passi, sedute e tavolini. «Chi sa noi dove saremo quel giorno, ma speriamo che accada». Un pezzo per volta.
Chiara Cacciani