firmato un protocollo
Provincia e Club alpino, dalla parte della montagna
La tutela e la valorizzazione della montagna rientrano appieno fra i compiti della Provincia. Non poteva dunque mancare la firma del presidente in calce al «Protocollo d’intesa finalizzato alla promozione della frequentazione consapevole e rispettosa della montagna e per la realizzazione di una Casa della Montagna a Parma», proposto dal CAI e fatto proprio da diverse istituzioni locali.
Ieri mattina, a palazzo Giordani, il presidente Andrea Massari ha apposto la sua firma in calce al documento, a fianco di quella del presidente del CAI, Roberto Zanzucchi, accompagnato dai consiglieri Carlo Prosperi e Gian Luca Giovanardi.
Zanzucchi ha così preso atto dell’adesione dell’ente Provincia, che ha competenze rilevanti sul territorio del nostro Appennino, aprendo la strada allo sviluppo di una collaborazione da tempo in atto, concretizzata anche di recente in materia di contrasto alla diffusione della peste suina, che sta creando gravi problemi al nostro territorio.
Il protocollo d’intesa originario porta la data del 26 aprile 2022, e vede come promotori, insieme alla sezione di Parma del CAI, il Comune di Parma, l’Università, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e il Centro Servizi Volontariato.
Oltre che «valorizzare e promuovere la frequentazione consapevole e rispettosa della montagna», «promuovere politiche integrate in materia di sostenibilità ambientale, corretto utilizzo degli spazi naturali e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’Appennino Parmense», il documento cita espressamente fra gli obiettivi da perseguire quello di «valutare l’opportunità della progettazione e successiva realizzazione di una struttura in Parma denominata “Casa della Montagna”, a cura del CAI».
La struttura sarà «un luogo e uno spazio fisico di incontro, dibattito e produzione di cultura, sede del CAI e di altri soggetti», ma anche punto di riferimento e di rappresentanza per istituzioni legate alla montagna che operano in altre sedi, fungendo così da strumento di aggregazione e promozione culturale e sociale.
Ai tempi del varo del protocollo da parte del primo nucleo di istituzioni aderenti era poco più di un auspicio, ma oggi la realizzazione di una Casa della Montagna nel capoluogo è un progetto elaborato e pronto per l’attuazione.
«Il CAI ci sta lavorando alacremente e con profonda con convinzione – annuncia il presidente Roberto Zanzucchi – con l’obiettivo di dare corso all’acquisizione di un idoneo immobile in città, che abbia le caratteristiche per diventare punto di riferimento per tutte le politiche e le iniziative di promozione e valorizzazione del nostro Appennino, oltre che essere sede del CAI, che ne sarà gestore e punto di riferimento, con il concreto apporto delle istituzioni come il Comune di Parma, la Provincia, l’Università e il Parco Nazionale dell’Appennino».
Il presidente del CAI lascia intendere che presto potrebbero esserci novità interessanti a questo proposito.
Si è dichiarato fermamente convinto dell’utilità di questa ampia collaborazione anche il Presidente della Provincia: «Abbiamo dato la nostra adesione – puntualizza Massari – in seguito alla deliberazione del Consiglio provinciale del 3 aprile scorso, con la consapevolezza che questo lavoro di squadra potrà dare buoni frutti per il territorio parmense, per innescare nuovi processi di sviluppo nella lotta contro il cambiamento climatico, per la valorizzazione dell’ambiente, per la conservazione della biodiversità, per una fruizione dolce dei territori (ciclovie, percorsi tematici, cammini e strade di collegamento per i borghi isolati dei comuni montani)».
«L’ingresso della Provincia all'interno di coloro che sostengono il progetto – conclude Zanzucchi – chiude il cerchio ed è fondamentale per qualificare sempre di più l’azione del CAI».