Il ricordo

«Addio “Ale” Belledi, gioia e rigore, faro per molti»

Anna Pinazzi

Non c'era momento culturale, a Parma, in cui Alessandra non si incontrasse. La vedevi sempre lì, a parlare con i giovanissimi e aspiranti attori, giornalisti, con i sognatori, quelli di tutte le età. Generosa nella sua missione - arte - come nelle relazioni, che forse per lei erano un po' la stessa cosa.

Alessandra Belledi, a soli 66 anni, è venuta a mancare nella notte di ieri lasciando le due amate figlie Sofia e Nina, il marito Sandro e una folla di amici che pare infinita. Alessandra era vera e sensibile protagonista della vita teatrale e culturale cittadina. Per anni impegnata nella produzione e nell’organizzazione di spettacoli al Teatro al Parco e al vertice del Teatro delle Briciole, dove aveva iniziato a lavorare nel 1984 dopo la laurea al Dams e la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e dove ha continuato a operare fino al 2021, quando la collaborazione si è interrotta non senza polemiche e levate di scudi del mondo del teatro in sua difesa.

Con l’associazione Micro Macro, di cui è stata presidente, ha promosso Insolito Festival e il progetto S-chiusi/Musei effimeri assieme a Flavia Armenzoni e Beatrice Baruffini, con le quali ha condiviso anni, festival, progetti. Aveva seguito e lavorato con l'associazione Scenario, che Alessandra aveva visto nascere: «La nostra Ale, socia, sorella, ispiratrice e compagna di tanti progetti e di tante battaglie ci ha lasciato. E il dolore in cui siamo precipitati ci fa interrogare su come poter andare avanti senza di lei. Come Scenario e tutta la nostra vita nel teatro possano continuare senza di lei. Senza il suo sguardo, le sue parole, la sua visione, il suo confronto costante - fanno sapere dall'associazione -. Dentro Scenario, era lei che sapeva guardare nelle pieghe più fragili e ancora incerte delle creazioni dei giovani artisti riuscendo a coglierne il valore e a prevederne gli esiti. Lei ci insegnava il valore del rischio, l’importanza di puntare sui linguaggi non ancora esplorati».

I teatri di tutta Parma sono in lutto. «Hai fatto teatro per oltre quarant’anni, hai inventato, hai costruito con e per i giovani, per questa Città, ti sei battuta, abbiamo parlato a lungo anche degli errori (chi non ne fa?!), ma nessuno deve essere legittimato ad avvallare l’ineludibilità di “invenzioni sprecate”- commenta Paola Donati del Teatro Due -. Oggi ti dedichiamo il silenzio, quello buono, quello che solo i veri teatranti sanno creare». «Lenz Fondazione e il suo ensemble artistico e tecnico esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Alessandra Belledi e la propria vicinanza ai familiari e alle persone che proseguiranno la sua pluriennale ricerca sulle diverse forme dell'arte teatrale - dicono da Lenz -. Negli ultimi anni la collaborazione con Insolito Festival aveva evidenziato una comune volontà di proposta artistica e di progetto». Personale e profondo il ricordo di Maria Federica Maestri, di Lenz Fondazione: «Alessandra, molti anni convissuti nella nostra città a dar forma, ciascuna a proprio modo, ad un teatro di visioni e di pulsioni. Non in tanti ricorderanno i primi tempi del tuo agire scenico. Erano gli anni della giovinezza, della fame d’arte, del chiedersi chi voglio essere, erano i nostri anni dell’inizio. Poi le diverse vie, le distanze, le scelte di campo - racconta -. Fino a un paio di anni fa, quando per le note ragioni di estromissione dal tuo teatro, ci siamo ritrovate a pensarci alleate e poeticamente vicine. Solo pochi mesi fa, saputo della morte di mia madre, mi hai scritto “Pensiamo ad un futuro più luminoso”. Sì, proviamo, cara Alessandra, nonostante l’amaro in gola per le vite che scivolano via».

Alessandra «luce» per molti: «Una delle menti più lucide e belle del teatro contemporaneo. Con la sua curiosità e l'attenzione verso le produzioni di giovani artisti ci ha portato a esplorare terreni nuovi del teatro, portando in evidenza lavori inediti e valorizzando compagnie meno conosciute» fanno sapere dall'Istituto Alcide Cervi. Un faro anche per Raffaella Ilari: «Ho condiviso con Alessandra un lungo e felice tempo di teatro e di vita - afferma-. È stata per me un faro, un’amica, una maestra che mi ha dato possibilità, fiducia, trasmesso esperienze e uno sguardo che ancora mi guidano e di cui le sono infinitamente grata».

Alessandra «luce» per un'intera città: « Rimango senza parole e pieno di tristezza alla notizia della scomparsa di Alessandra Belledi - dichiara il sindaco Michele Guerra -. Veramente, in un caso come questo, ho la certezza che certe idee e certi progetti non potremo purtroppo vederli più in città». «Con rigore e onestà, creatività intellettuale e organizzativa e operosa capacità di innovazione, Alessandra Belledi ha dato un contributo fondamentale nel disegnare i paesaggi e le traiettorie del teatro per l'infanzia e delle giovani generazioni, a livello nazionale e internazionale» la ricordano a nome del l' Unità di arte musica e spettacolo e il Dipartimento Dusic dell' Università le docenti di Storia del teatro e dello spettacolo, Francesca Bortoletti e Roberta Gandolfi.

Alessandra era - è - il suo sguardo: «Attenta e curiosa, sensibile e unica - dice l'attore e Marco Baliani -. Rimane impressa la sua generosità nei confronti degli artisti: lei era un'organizzatrice, ma aveva fatto del suo lavoro un'arte». Commoventi le parole dell'amico Antonio Mascolo: «Era panorama e dettaglio, gioia e rigore, metodo e dolcezza. Si è spenta una delle rare luci di Parma che ci ha arricchito e obbligato a sguardi belli e diversi da oltre 30 anni - scrive -. È morta una Briciola, ferita culturalmente anni fa. È morta la vita curiosa: addio meraviglia».

Per darle l'ultimo saluto la camera ardente Ade, di fianco al cimitero è aperta oggi dalle 8.30 alle 15.30 circa. Alle 16 verranno celebrati i funerali.

Senti, cara Alessandra, quanti applausi per te arrivano da qui.

Anna Pinazzi