GTALK
Siglato il manifesto a tutela dei minori, grande successo per l'evento della «Gazzetta»
Il punto di arrivo del G-talk, il grande evento organizzato ieri all'Auditorium Paganini dalla «Gazzetta di Parma» sui «Diritti nel web, Educazione e tutela di bambini e teenagers per un utilizzo consapevole degli strumenti digitali» rappresenta anche la base di partenza del percorso futuro di questa iniziativa.
Per l'occasione è stato presentato e siglato un manifesto degli impegni a tutela dei minori, redatto dal professor Ruben Razzante, direttore scientifico dell'evento e docente di Diritto dell’informazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Durante la giornata sono intervenuti più di venti relatori divisi in quattro tavole rotonde, che hanno approfondito il tema da tutti i punti di vista. Il confronto ha coinvolto i massimi rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, il mondo dell'impresa, delle comunicazioni e dello sport (rappresentato da numerosi campioni e dirigenti), oltre ad ospitare docenti universitari e filosofi.
G-talk si è aperto con un dialogo di Claudio Rinaldi, direttore della «Gazzetta», con Razzante in cui sono stati introdotti i temi della giornata. «Siamo molto felici di offrire alla città questa giornata di studi - dichiara Rinaldi - per analizzare i diritti nel web sotto tante angolazioni».
A spiegare la filosofia dell'iniziativa è Ruben Razzante. «L'intento è quello di aprire un cantiere - rivela - ossia di non limitarsi a un evento spot, ma di avviare un percorso di progressiva consapevolezza dei rischi e delle opportunità della rete per le nuove generazioni».
Il manifesto «deve essere la bussola - prosegue - che orienta l'agire di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti in questa giornata di lavori. Occorre un impegno collettivo da parte di famiglie, comunità, istituzioni, aziende e governi per affrontare le sfide che la rete lancia ai minori».
Parlare di diritti significa anche porre l'accento sulle responsabilità. «La rete - osserva Razzante - concede grandi libertà a chi la utilizza, ma l'esercizio irresponsabile di queste libertà può produrre danni enormi alla crescita individuale dei minori e quindi occorre sensibilizzarli sulla necessità di usare con accortezza e amor proprio gli strumenti digitali».
Il primo pilastro è l'educazione digitale. «Si tratta di un compito dei genitori - rimarca -, ma anche le scuole dell'obbligo sono chiamate a spiegare alle nuove generazioni come usare correttamente le tecnologie e quindi come rispettare il prossimo senza calpestarne i diritti».
Essenziale anche la partecipazione attiva dei minori. «L'autotutela è fondamentale - spiega -, i minori devono essere consapevoli che la rete è un ambiente molto rischioso, nel quale bisogna comportarsi con maturità e senso del dovere, cogliendo tutte le opportunità ma anche considerando i pericoli».
Per rendere la rete più sicura servono risorse, «che devono essere stanziate dalla politica - continua Razzante - e usate in modo oculato dalle aziende, che devono investire in cybersecurity, creando soluzioni tecnologiche accessibili a tutti».
Imprescindibile la collaborazione pubblico-privato. «Serve un gioco di squadra tra le istituzioni e il mondo delle imprese - precisa -, tra gli educatori, i genitori e gli operatori tecnologici che devono coniugare il rispetto delle leggi a una costante sensibilizzazione etica e culturale».
Il ruolo dei media «è fondamentale per veicolare messaggi costruttivi, spiegando il valore prezioso delle tecnologie ma anche la necessità di tutelare i diritti fondamentali della persona». «La deontologia giornalistica è molto chiara su questi punti e rafforzata per quanto riguarda i minori nel diritto di cronaca - aggiunge - e deve essere rispettata con puntualità».
Ora ci saranno monitoraggi costanti sull'osservanza dei principi del manifesto. «Continueremo nei prossimi mesi a condividere con i player coinvolti - conclude - le azioni intraprese da ciascuno per rispettare e attuare gli impegni assunti con la sottoscrizione di questo manifesto».
Luca Molinari