La curiosità
È nata a Fontanini la barca dei pompieri di Montecarlo
Strano ma vero, la barca dei pompieri del Principato di Monaco arriva dal cuore della Food Valley. Il principe Alberto II ha voluto pilotare personalmente la nuova imbarcazione da soccorso progettata e costruita a Parma da High Tech Marine e intitolata al principe ereditario, figlio di Alberto II, con il nome di «Prince Jacques». «È stata una grande emozione - afferma Massimiliano Fontana, fondatore di High Tech Marine - veder arrivare in porto il principe al timone della nostra barca. È motivo di grande soddisfazione professionale e personale, per me e per tutti i collaboratori della mia azienda, aver ricevuto i complimenti da Alberto II per la qualità, il livello di tecnologia e la manovrabilità della Prince Jacques. Siamo onorati e orgogliosi che la nostra tecnologia e l’attenzione che mettiamo in ogni dettaglio sia stata apprezzata. È la prima imbarcazione di questo tipo al mondo con questo livello di sicurezza e tecnologia».
L’imbarcazione lunga 12 metri può essere utilizzata in diversi contesti: per antincendio ma anche per soccorso in mare, per ricerche di persone scomparse o per emergenze mediche. È infatti capace di 12 posti di equipaggio, al suo interno oltre a 2 barelle si trova uno spazio che può essere rapidamente trasformato in sala di primo intervento per curare ferite o per le manovre di rianimazione. La tecnologia la fa da padrona, partendo dai diversi strati di kevlar che compongono lo scafo e lo rendono anti-sfondamento, è calcolata per non riportare gravi danni in caso di urto con un tronco colpito alla velocità di 30 nodi.
Il «cannone» ad acqua sulla prua produce un getto di 60 metri e viene gestito direttamente dalla cabina tramite joystick, garantisce 6mila litri al minuto a 7 bar. Per fare un paragone può riempire una piscina olimpionica in tre minuti. Il vero punto di forza sono però i sistemi elettronici di bordo. Il trasduttore 3D per vedere corpi semi sommersi, la termocamera interfacciata con il radar e un doppio gps permettono di individuare con precisione i contorni di un corpo umano in acqua, da un paio di chilometri di distanza e raggiungere esattamente il punto d’intervento nel minor tempo possibile, prerogativa unica per salvare vite in mare.
La lancia ad alta pressione studiata in collaborazione con i vigili del fuoco monegaschi, su brevetto di un’azienda italiana, è in grado di bucare lo scafo di una barca fino a 15 millimetri, tramite il foro viene poi iniettata acqua nebulizzata in grado di sopprimere le fiamme in pochi istanti, anche in locali nei quali non si riesce ad accedere. La lista è ancora lunga con il giroscopio che riesce a mantenere immobile la barca durante l’intervento, un parapetto a protezione degli operatori unico al mondo e molto altro. High Tech Marine ha sede a Fontanini e produce tender per yacht di lusso dal 2005: grazie a questa prima mondiale ha avviato un settore dedicato a soccorso e imbarcazioni professionali.
Silvio Marvisi