Lutto

Ireneo Ferrari, addio al signore dell'ecologia

Antonio Bertoncini

Ci ha lasciato nei giorni scorsi a 84 anni Ireneo Ferrari, a lungo docente di Ecologia all’Università di Parma, allievo e collaboratore di don Antonio Moroni, direttore del dipartimento di Scienze ambientali, noto come ricercatore a livello nazionale anche come presidente della Società Italiana di Ecologia e vicepresidente Conisma (Consorzio nazionale Scienze del mare). Scienziato amato e apprezzato da tanti colleghi, ma soprattutto uomo modesto, riservato, arguto, dotato di fine ironia, mite ma determinato, attento alle vicende della vita così come alle ricerche scientifiche alle quali si è dedicato per oltre mezzo secolo, era una di quelle persone con cui si trascorrono volentieri un paio d’ore a conversare sugli argomenti più disparati, dalla letteratura alla politica.

Laureato in Scienze naturali a Parma, Ferrari divenne ricercatore all’Istituto di Idrobiologia di Pallanza, quindi fu chiamato prima dall’Università di Ferrara come professore associato, poi dall’Università di Parma come professore ordinario di Ecologia, lavorando in particolare sull’analisi degli ecosistemi acquatici, divenendo direttore del Dipartimento di Scienze ambientali. Dal 1995 al 1998 fu anche presidente della Società Italiana di Ecologia. Dopo la pensione fu nominato vicepresidente del Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del Mare. «Nel lavoro come nella vita - ricorda la moglie Miranda Gozzi, che ha vissuto accanto a lui per 58 anni - Ireneo era una persona meravigliosa. Non voglio essere io a dirlo, ma lo testimoniano i tanti messaggi che mi sono arrivati in queste ore da amici e compagni di lavoro. Nel tempo libero amava leggere libri di letteratura, storia e saggistica. Sulla sua scrivania non mancava mai la mazzetta dei giornali e ancora oggi si trova un libro dedicato ad Enrico Berlinguer, un punto di riferimento per lui che da ragazzo era stato segretario della Federazione giovanile comunista di Cadelbosco dove era nato, e che ha sempre tenuto fede ai suoi ideali. Ma non era persona da erigere barriere: lui, agnostico, era legato da antica amicizia con don Luigi Valentini, e una volta tenne pure un’apprezzata conferenza nel Battistero di Parma».

In tanti anni di collaborazione ha avuto modo di conoscerlo bene e di apprezzarlo prima come maestro, poi come amico e collega, Pierluigi Viaroli, oggi ordinario di Ecologia all’Università di Parma: «Ireneo – dice Viaroli – è stato uno dei primi ecologi scientifici, un ricercatore della nuova generazione, formatosi alla prestigiosa scuola di idrobiologia di Pallanza, dove ancora tanti lo ricordano per la sua rigorosa integrità, che ne ha fatto un esempio per i giovani ricercatori, ma anche un punto di riferimento culturale e di passione civile». Poi ci sono gli amici nella vita, quelli che lo hanno accompagnato fino alle ultime settimane in incontri per quattro chiacchiere al bar: «Delicatezza, rigore, generosità, gentilezza nei modi, passione politica intesa nel senso più nobile con il suo legame alla sinistra – ricorda Paolo Zappavigna – sono i tratti distintivi di Ireneo. Il suo impegno politico aveva radici solide ed antiche, così come le tradizioni contadine della sua famiglia». «Ci siamo conosciuti quando collaboravo come volontario con l’Università per la valutazione delle acque del Lago Santo – dice Alfredo Ferrari –, ne è nata un’amicizia durata 50 anni. Ireneo non ha mai voluto mettersi in evidenza: se lo avesse fatto la sua carriera avrebbe potuto essere ancora più luminosa».

Ireneo Ferrari lascia la moglie Miranda, la figlia Sara e il genero Alessandro. Chi vuole rivolgergli l’estremo saluto può farlo oggi dalle 13,45 alle 15,45 alla sala del commiato di Ade in viale Villetta.