VIOLENZA SESSUALE

La bacia sulle labbra, ma lei ha solo 12 anni e lui 80. Poi patteggia

Georgia Azzali

Se l'era portato dentro per alcuni mesi quel segreto. Si era ripetuta che, in fondo, era stato solo un attimo. Vergognoso. Ripugnante. Ma era svanito subito. Così le era sembrato. Ma poi il pensiero era tornato prepotente dopo mesi. E Chiara (la chiameremo così) aveva deciso di parlarne con un'insegnante della scuola. A 12 anni, aveva scelto un linguaggio preciso (e asettico): «Sono stata vittima di pedofilia», aveva detto. Ma subito dopo la molestia si era già confidata con i familiari e poi ne aveva anche parlato con la psicologa della scuola. Eppure, a quasi un anno e mezzo di distanza si era espressa con quelle parole parlando con una professoressa e poi aveva ripercorso di nuovo quel giorno di luglio in un colloquio con la psicologa e un'altra insegnante. E dalla segnalazione della scuola ai carabinieri era nata la denuncia nei confronti dell'80enne.

Un bacio sulle labbra all'improvviso da un uomo che avrebbe potuto essere il suo bisnonno: il vicino di casa 80enne, marito della cugina della nonna. Accusato di violenza sessuale aggravata su minore, l'uomo, parmigiano, ha patteggiato 2 anni. Il giudice gli ha concesso la sospensione della pena, a patto che segua un percorso di recupero in un centro specialistico per almeno due volte alla settimana.

Un volto amico per Chiara. Almeno fino a quella mattina di luglio del 2021, quando la nonna le aveva chiesto una cortesia: fare pochi passi fino al portone di fianco alla loro abitazione per portare alcune brioche a una parente. La cugina della nonna, una donna anziana come lei. E di cui Chiara si fidava, così come del marito, che aveva sempre considerato come un vecchio zio.

Quella mattina c'era solo lui in casa, ma Chiara non aveva timori. Un giorno d'estate, di vacanza: era spensierata e quel piccolo favore alla nonna non le costava nulla. Aveva allungato il sacchetto delle brioche all'uomo, ma improvvisamente lui si era avvicinato baciandola sulle labbra.

Si era immediatamente scostata. Eppure, quella sensazione così sgradevole le era entrata sotto pelle. E poi non poteva dimenticare le parole che lui le aveva sussurrato subito dopo: «Non dirlo a nessuno».

Chiara era fuggita a casa. Si era sfogata con la madre e il padre. E i familiari avevano affrontato l'uomo. Che poi lei aveva rivisto. Ricordava perfettamente il giorno in cui l'aveva incrociato mentre lei era a passeggio con una cugina. Ricordava soprattutto quell'invito che le aveva fatto venire i brividi: «Volete un passaggio?». Forse non gli aveva nemmeno risposto, ma se ne era andata via subito.

Quel bacio. La psicologa aveva insistito per capire se l'uomo si fosse spinto oltre o se l'avesse molestata anche altre volte. Ma Chiara aveva sempre parlato di quell'unico incontro. Da dimenticare. Eppure sempre vivo in una nicchia della memoria.

Georgia Azzali