RICONOSCIMENTO
Fondazione Mario Tommasini, premiata Franca Tragni: «Un onore»
La forza di Mario Tommasini vive in Franca Tragni, a cui è stato consegnato il premio dedicato al creatore della Fattoria di Vigheffio e di molti altri progetti, scomparso nel 2006.
La nota attrice, scrittrice, autrice di testi teatrali, ideatrice di progetti e iniziative anche per le fasce più fragili ha esordito leggendo alcune righe «un riconoscimento d’amore a un grande uomo, sono felice e onorata di sentire il mio nome accostato al suo» ha affermato durante la cerimonia. «Tommasini era un sognatore - afferma Franca Tragni citando un libro - un utopista rivoluzionario, difensore dei deboli, censore degli arroganti. Non sopportava la pena di chi era espropriato dei beni di cui ogni persona ha diritto. Si batteva per i diritti di matti, vecchi, bambini insomma gli ultimi. La bicicletta era la sua scrivania». «Voglio ricordare due donne - prosegue la premiata - che per questa città hanno fatto tantissimo e hanno lasciato un’eredità preziosissima: Annalisa Gabbi dell’associazione Face e Alessandra Belledi di MicroMacro. Mario Tommasini le ha o le avrebbe sicuramente amate». «Vorrei ringraziare la famiglia - dice Tragni, commossa - le mie amiche e amici, le socie e soci di Zona Franca, di Progetti Teatro e Loft per la loro presenza, attenzione e solidarietà. Dedico questo premio a mia madre e mio padre che mi hanno insegnato tanto anche se l’ho capito tardi. Lo dedico a mio figlio e alla sua compagna e al nipote che arriverà in ottobre. Gli auguro il coraggio l’altruismo e lo spirito di ribellione di Mario Tommasini». «Vi guardo - conclude Franca Tragni - e vedo tutta la mia vita, grazie a tutti per l’ondata d’amore da cui sono stata travolta in questi giorni».
«Dedichiamo una giornata dell’anno - aveva affermato in apertura, Marcella Saccani, presidente di Fondazione Mario Tommasini - a persone che hanno fatto scelte di vita e di lavoro che si collegavano alla vita, alla storia e al lavoro di Mario Tommasini. Un percorso durato 14 anni, il primo è stato Don Ciotti e l’ultima Ilaria Cucchi. Oggi premiamo Franca Tragni, riconosciamo il lavoro intenso, la fatica ma anche la forza e la capacità di esprimersi nel fare. Come dice lei inventa vite: fa teatro e lo insegna. Parma ha il merito di far emergere queste gemme, onoriamo un’amica, un pezzo delle tante vite che ha saputo far diventare storia, per le persone malate, in carcere, affette da disabilità. Ha due aspetti: la leggerezza e l’ironia, utili a far vivere meglio le tensioni della vita».
Silvio Marvisi