Alla Magnani Rocca
Numeri record per la mostra su Bruno Munari: superati i 40mila visitatori
Anche ieri, nel week end di chiusura della grande mostra dedicata ad una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo, Bruno Munari, tanti visitatori hanno affollato la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo.
Secondo i dati forniti dalla Fondazione sono 40mila i visitatori complessivi, dei quali 3.000 negli ultimi giorni di apertura. Esaurito anche il catalogo, pubblicato da Dario Cimorelli Editore, e si è registrata una vendita senza precedenti dei libri munariani pubblicati da Corraini.
Nella Villa dei Capolavori, sede della Fondazione, è stato celebrato con tutti gli onori uno dei più grandi geni creativi del Novecento, l’inventore Bruno Munari (Milano 1907-1998), definito da Pierre Restany il Leonardo e il Peter Pan del design italiano. Una mostra ben allineata nelle scelte espositive con il titolo «Bruno Munari. Tutto», in cui sono stati concentrati settant’anni di idee e di lavori coinvolgendo tutti i campi della creatività, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia.
Marco Meneguzzo, insigne studioso munariano, spiega: «Con questo titolo volutamente presuntuoso abbiamo dato il la a una serie di comprensibili obiezioni sulla possibilità di chiudere definitivamente in una mostra e in un libro la figura di Bruno Munari. In altre parole, è il paradossale pretesto per nuovi studi».
E poi aggiunge: «Munari è una figura molto attuale nella società liquida odierna, nella quale non ci sono limiti fra territori espressivi. Per la difficoltà di dirimere chiaramente i territori linguistici da lui affrontati nel corso del tempo, sempre aperti a nuove soluzioni, la rassegna è stata suddivisa per attitudini e concetti, in modo da poter mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra oggetti anche apparentemente molto diversi l’uno dall’altro». E il pubblico ha gradito.
«È davvero grande la soddisfazione per il successo straordinario conseguito dalla mostra dedicata a Bruno Munari; siamo felici di avere offerto al numerosissimo pubblico la possibilità di vedere le opere di uno dei più grandi geni creativi del Novecento illustrando tutta la complessità e la costante modernità della sua ricerca. Ringrazio Fondazione Cariparma e Crédit Agricole per il costante sostegno al nostro programma culturale» ha dichiarato Gino Gandolfi, presidente della Fondazione Magnani-Rocca.
«La creatività era per Munari un patrimonio comune dell’umanità – ha sottolineato Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca e co-curatore, con Marco Meneguzzo, della mostra -. Nel corso della sua peregrinazione multimediale ha saputo trovare soluzioni sorprendenti e originali unendo il rigore dell’analisi alla semplicità della fantasia, nel rifiuto di ogni retorica e convenzione. Sono felice che il pubblico e la critica abbiano apprezzato in modo così importante questa mostra».
Il lavoro di Munari negli ultimi anni è stato oggetto di una rinnovata attenzione, anche in campo internazionale, dopo i riconoscimenti ottenuti in vita in Giappone, Stati Uniti, Francia, Svizzera e Germania, oltre naturalmente all’Italia.
Stefania Provinciali