Favoreggiamento della prostituzione

Blitz nei centri massaggi cinesi: cinque denuciati

Luca Pelagatti

La pubblicità, si sa, è l'anima del commercio. E infatti quei centri orientali si contendono i clienti con insistenti promozioni su siti specializzati e bacheche virtuali. Dettaglio non banale: anche se il titolo allude spesso solo a «massaggiatrici» dalle descrizioni ci vuol poco a capire che accade ben altro. Le foto, poi, sono inequivocabili.

Serve di più? Per invogliare gli avventori annoiati i gestori dei centri si fanno in quattro per organizzare anche un turbinoso ricambio delle giovani massaggiatrici che quasi sempre vengono descritte con coloriti aggettivi quali «nuovissime» ed «esotiche». Non solo, il cliente va fidelizzato offrendo ogni genere di comfort: ed infatti i poliziotti entrando in quei «paradisi del massaggio», hanno trovato anche cocaina, hashish ed eroina. E per chi avesse bisogno di un «aiutino» c'è a disposizione anche il viagra.

E' una mega operazione quella organizzata nelle scorse ore dalla polizia di Stato che, attraverso il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e l'attività sul campo di 400 agenti delle squadre Mobili di ventisette città, ha colpito un ben rodato sistema specializzato nello sfruttamento della prostituzione in tutta Italia. Una rete organizzata e riconoscibile dalle lanterne rosse: che il tutto, infatti, risulta essere nelle mani della criminalità cinese.

Anche a Parma questo raid, che ha spaziato da Aosta a Oristano, da Vibo Valentia a Lecco e che in totale ha portato all'arresto di sette persone e alla denuncia di settantuno, ha visto in azione gli uomini di borgo della Posta che, coordinati dal commissario Filippo Cocca, sono andati a colpo sicuro in negozi e appartamenti. Quello che accadeva all'interno è apparso presto ben evidente: e le massaggiatrici non erano di certo specializzate in contratture muscolari o dolori articolari.

In particolare, nella nostra città, gli agenti hanno controllato ben nove centri massaggi identificando trentasei persone e denunciandone cinque. E se questi spazi, al momento, paiono essere ancora aperti e operativi sono in corso ulteriori approfondimenti che, è possibile, potrebbero portare ai sigilli alle porte.

D'altra parte le accuse ai danni delle persone denunciate a Parma sono pesanti: favoreggiamento della immigrazione clandestina, soggiorno irregolare sul territorio dello Stato e sfruttamento della prostituzione.

Sui dettagli, da parte degli inquirenti, si preferisce glissare ma quello che accadeva in quei locali, spesso trovati in condizioni igienico-sanitarie del tutto precarie era evidente: donne cinesi, in alcuni casi minorenni, venivano avviate alla prostituzione e l'organizzazione si faceva carico della parte logistica e operativa, smistandole tra le varie città dove triangolavano senza permessi. E non a caso, a livello nazionale, 51 delle persone straniere controllate sono risultate irregolari sul territorio nazionale. E ventisei di loro hanno già ricevuto un provvedimento di espulsione.

Luca Pelagatti