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West Nile, il virus è arrivato a Parma. Gli avvertimenti dell'Ausl

Giuseppe Milano

Il virus della West Nile è arrivato in provincia di Parma. Alcune zanzare sono risultate positive al microbo nel territorio di Collecchio ed è scattato il protocollo di allerta in tutta la provincia di Parma. In Emilia-Romagna sono tre i territori dove la rete di monitoraggio regionale ha riscontrato la presenza del virus e dove quindi saranno attuati maggiori controlli e le consuete procedure di disinfestazione e sono, oltre a Parma, le province di Ferrara e Ravenna.

L'allerta al momento è a livello 2, ovvero probabilità di epidemia bassa o moderata, e Lorenzo Ferri, del dipartimento sanità pubblica dell'Ausl, sottolinea come non ci siano criticità perché, al momento, «la positività al virus West Nile è stata riscontrata solo in un campione di zanzare comuni», insomma nessun caso umano.

Come avvengono i controlli sul territorio?

«La rete di monitoraggio su tutto il territorio regionale quest’anno prevede l’attivazione di 98 trappole (tra le quali anche quella che ha riscontrato il caso di Collecchio) da inizio maggio a metà ottobre. Tutte le trappole sono gestite dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Izsler). Nel momento in cui una trappola evidenzia circolazione virale scattano in tutta la provincia misure di contenimento del rischio di trasmissione, prevedendo sia interventi di disinfestazione sul territorio che controlli sulle donazioni di sangue, organi e tessuti. Ribadisco, nella Provincia di Parma ad oggi non è stato registrato alcun caso di malattia».

C'è la possibilità di trasmissione all'uomo?

«Sì, il West-Nile si trasmette tramite la puntura della zanzara comune (Culex pipiens), che colpisce principalmente gli uccelli e può infettare successivamente gli equidi e le persone, come ospiti terminali, ma non c'è quindi trasmissione da persona a persona.

Quali i sintomi?

«Normalmente il sistema immunitario è in grado di proteggere le persone dal virus, che spesso risulta asintomatico. I sintomi, quando si presentano, sono febbre, mal di testa, vomito e tremori. Sia pure di rado e soprattutto in persone debilitate, si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero».

Che tipo di controlli sono scattati dopo il rilevamento del caso a Collecchio?

«L'Ausl è di supporto ai comuni che potenzieranno gli interventi comunicativi incentrati sull’opportunità di proteggersi da punture delle zanzare, e sulla prevenzione della diffusione di questi insetti, ovvero evitare i ristagni di acqua, e quando non è possibile evitarli, utilizzare prodotti larvicidi. I comuni sono tenuti poi a proseguire l’ordinaria attività di disinfestazione larvicida in area urbana contro zanzara tigre che ha effetto anche sulla residuale popolazione di Culex che si riproduce nelle tombinature pubbliche».

Attenzione anche a sagre e feste all'aperto?

«I soggetti pubblici o privati gestori di manifestazioni che comportano il ritrovo di molte persone contemporaneamente (indicativamente 200 o più partecipanti) nelle ore serali in aree all’aperto, non interessate dalla disinfestazione ordinaria preventiva con larvicidi, o in particolari casi previa valutazione del Dipartimento di Sanità Pubblica, devono effettuare interventi straordinari preventivi con adulticidi a cadenza settimanale per l’intera durata della manifestazione».

Era stata paventata la possibilità di un aumento dei casi di West Nile.

«Come per Chikungunya, Dengue e Zika, piovosità e inverni miti sono situazioni favorevoli ad aumentare il livello di infestazione da zanzare e di conseguenza il maggior rischio di essere punti, motivo per il quale comuni e soprattutto i cittadini devono rendersi parte attiva nel contenere la proliferazione con semplici azioni, quali appunto l'eliminazione dei ristagni d'acqua e quando non è possibile, utilizzare con cadenza periodica e secondo le indicazioni riportate sulle confezioni prodotti larvicidi (facilmente reperibili in commercio, nei negozi specializzati o nelle farmacie) che impediscono lo sviluppo dell'insetto. Per difendersi dalle malattie trasmesse dalle punture delle zanzare, il modo più sicuro è evitare di farsi pungere e gli strumenti di protezione individuale più efficaci sono gli indumenti e i prodotti repellenti per gli insetti».


Prevenzione. Nuova campagna informativa per difendersi
57 i casi registrati in Regione nel 2023

Nel 2023 in Emilia-Romagna, sono stati in tutto 57 i casi di infezione dal virus West Nile, tutti autoctoni, mentre non è stato segnalato alcun caso confermato di Chikungunya. I pazienti infetti dal virus Dengue, tutti importati dall'estero, sono stati invece 44, infine quelli di Zika due. E in vista dell'estate, il periodo più pericoloso, parte la campagna di comunicazione della Regione Emilia Romagna «Spuntiamola. Come difendersi da zanzare e altri insetti» proprio per difendersi dalle zanzare, che possono trasmettere malattie virali anche pericolose. Già pronti due video, locandine e depliant multilingue, post sui social sono gli strumenti della campagna che fino a fine settembre fornirà ai cittadini consigli e raccomandazioni per limitare la diffusione di zanzare e altri insetti simili e per proteggersi dalle loro punture.

«Serve l’impegno di tutti per evitare il diffondersi delle zanzare e per proteggersi- sottolinea l’assessore regionale alle politiche per la salute, Raffaele Donini-. Da parte nostra il lavoro con comuni e aziende sanitarie è il primo passo, ma occorre anche che i cittadini siano consapevoli dei rischi e adottino piccoli accorgimenti. Il Piano regionale arbovirosi ribadisce l’impegno della Regione per le azioni di prevenzione e contrasto delle malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere, e rafforza le azioni contro la Dengue».

Giuseppe Milano