CONDANNA
Mitica Porsche. Ma l'affare è una truffa da 41mila euro
Un mito dell'automobilismo. E un sogno per chi ha sempre desiderato far rombare una Porsche. E' la 993 4s. Naturalmente usata, ma se te la ritrovi in vendita a 41mila euro, puoi farci più di un pensiero, avendo quel piccolo capitale da spendere. E' ciò che aveva fatto nel gennaio del 2017 un imprenditore belga, dopo aver visto l'annuncio sul sito online Autoscout24. Tuttavia, siccome il venditore era italiano - con casa nel Reggiano, si scoprirà poi - aveva chiesto a un amico siciliano di trattare, non conoscendo lui bene la nostra lingua. E l'amico si era dato molto da fare, fino a procurarsi l'assegno circolare per il pagamento. Peccato, però, che alla fine sarà lui, che mai aveva pensato di spendere tutti quei soldi per una Porsche, a rimanere beffato: denaro sparito e niente bolide per l'amico. E, ieri, per quanto possa forse essere magra la consolazione, il venditore - 66enne, origini romane ma residente a Bibbiano, con precedenti specifici - è stato condannato a 4 mesi per truffa aggravata dal giudice Giuseppe Monaco (pm Rino Massari).
Ma torniamo alla storia dell'annuncio. E dell'affare sfumato. Con perdite. Dopo la richiesta dell'amico belga, il 70enne siciliano aveva chiamato il venditore, che tra l'altro compariva sull'annuncio con il suo vero nome. L'uomo aveva subito messo in chiaro che per il pagamento sarebbe stato necessario un assegno circolare. Assegno di cui avrebbe però dovuto, prima di tutto, inviargli una copia, in modo che lui potesse subito bloccare la vendita dell'auto, visto che - a suo dire - erano arrivate varie richieste d'acquisto. Così, l'imprenditore belga si era affrettato a far preparare l'assegno dalla sua banca, di cui poi aveva girato una foto all'amico. Ma la risposta del venditore era stata: «Con un assegno straniero, ci vogliono almeno 15 giorni per incassare i soldi. Ne serve uno italiano».
E a quel punto si era subito fatto avanti l'amico siciliano per dare una mano. Avrebbe anticipato lui il denaro, facendosi preparare un assegno circolare dalla sua banca, non avendo dubbi sul fatto che poi sarebbe stato rimborsato dall'imprenditore belga. Ma il problema era il venditore. Che, dopo aver ricevuto una foto dell'assegno, ne aveva riprodotto una copia falsificata riuscendo subito dopo a incassarlo. E poi si era eclissato. Senza consegnare nemmeno uno scatto sbiadito della mitica Porsche.
G.Az.