Il caso

Quella buca sul ponte diventata un incubo per gli automobilisti

Per gli automobilisti è un incubo, un disagio, un problema grosso che non trova soluzione da mesi, in ogni caso da troppo tempo: il ponte sul fiume Taro della Statale 9 var, la tangenziale che dal bivio di Eia porta a Castelguelfo-Ponte Recchio, presenta un avvallamento, una buca, una giuntura malmessa (molto) che mette a rischio gli ammortizzatori delle vetture per i conducenti che non ne sono a conoscenza oppure provoca code perché quelli che lo sanno e, giustamente, rallentano.

Code che si stanno formando in questi giorni anche perché gli operai dell'Anas stanno cercando di rappezzare come si può con il bitume il punto che tanto pericolo sta creando alla viabilità. 

Ieri, per rassicurare e spiegare, è intervenuto Andrea Massari, presidente della Provincia: «Lo avete segnalato in tantissimi, lo avete scritto sui social e avete chiesto numerosi alla Provincia di intervenire. Il problema è un giunto del ponte sul Taro. La strada è di Anas, i tecnici sono informati e fanno un monitoraggio quotidiano. Anas, a cui giriamo le segnalazioni e con cui siamo in contatto, ha affidato i lavori di ripristino del giunto. Giunto che è in produzione e a breve sarà sostituito».

Insomma, c'è da aspettare. Quanto non si sa. Pare che si tratti di un processo produttivo lungo. E intanto si moltiplicano le code. E le proteste. «Quel punto del ponte è una vergogna - scrive direttamente un automobilista a Massari - e sta creando

disagi ricorrenti, danni rilevanti anche ai mezzi pesanti, incidenti. La manutenzione delle strade è parte essenziale per la sicurezza e costa meno delle riparazioni».

Il presidente della Provincia ha pubblicato un intervento in proposito anche su Instagram. Pure lì i commenti degli automobilisti, spazientiti e preoccupati, sono poco pacifici: «È dal 2021 che faccio quel tratto di strada ed è sempre peggio. Adesso in quel punto addirittura bisogna fermarsi e passare a passo di lumaca», scrive una pendolare che lamenta anche un'altra caratteristica di quella tangenziale: «Viene usata come una discarica: nelle piazzole di emergenza ci sono sempre sacchi di immondizia, poi secchi, bottiglie, scarpe, copertoni, interi o a pezzi e chissà cosa c'è in mezzo alle erbacce. Un'autentica vergogna».

Un altro automobilista rincara la dose: «È la strada più pericolosa della provincia e Anas si limita a mettere dei cartelli e stop. Vogliamo aspettare il morto per intervenire?». E un altro di seguito: «Al mattino pezzano e la sera come prima. Passo lì tutti i giorni e da anni ci sono i cartelli ”attenzione”». Insomma, tutti in attesa del giunto. r.c.