Violenza sessuale

La Cassazione conferma: 14 anni per De Lorenzis

Il ricorso è stato giudicato inammissibile. Così ha deciso la Cassazione per il caso De Lorenzis, lo specialista in chirurgia dell'obesità accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di diverse sue pazienti. Per lui si aprono le porte del carcere.

La condanna

È stata, dunque, confermata la condanna a 14 anni di reclusione (risalente al 2023, durante l'appello alla Corte di Bologna) per il chirurgo bariatrico di origini leccesi, che a Parma visitava nel suo studio privato e operava in una casa di cura privata della città, oltre che in altre strutture a Nord e a Sud d'Italia. Era stato denunciato per fatti che vanno dal 2007 al 2016.

L'appello

Dopo la condanna, anche l'appello, a novembre dell'anno scorso, aveva confermato la sentenza. E al medico di origini leccesi non era stato concesso neanche lo sconto di due anni invocato dal sostituto procuratore generale. Confermata anche la provvisionale di 300mila euro complessivi per le 25 parti civili costituite.

Ma in quell'occasione, i suoi avvocati avevano annunciato il ricorso alla Cassazione.

Il ricorso alla Cassazione

«Aspetteremo di leggere le motivazioni e poi ricorreremo alla Cassazione - avevano affermato Fiorino Ruggio e Giuseppe Dario Bruno -. Non ci sono stati riscontri sulle dichiarazioni accusatorie della pazienti, affermazioni senza logica né coerenza».

Anche il ricorso alla Cassazione, però, si è rivelato una corsa verso l'abisso. I palpeggiamenti, i baci, le mani che scorrono lungo i corpi delle pazienti: niente a che vedere con le «visite accurate» di cui spesso il chirurgo parlava.

Le pazienti molestate

Le pazienti, per l'accusa, erano state state molestate nel suo studio, altre prima di entrare in sala operatoria o addirittura dopo l'intervento.

Si parla di migliaia di donne visitate nei decenni di carriera. Nel 2007 i primi sfoghi online da parte delle pazienti. Sfoghi presto trasformati in denunce. Alcune donne avevano da subito denunciato le molestie, altre avevano aspettato perchè «impaurite», avevano raccontato. Le denunce hanno iniziato a moltiplicarsi: il medico settantenne era accusato da diverse pazienti dai 17 ai 50 anni, provenienti da tutta Italia, che hanno testimoniato raccontando di visite durante le quali il professionista si comportava in modo oscuro e perverso. «Visite» - molestie - che erano state «riprese» anche da un servizio di Giulio Golia per le Iene di Italia 1: nel video, acquisito dalla Procura, si vede chiaramente il medico molestare una paziente, che in realtà era un'attrice d'accordo con il programma televisivo.

Su migliaia di donne visitate, solo trenta si sono costituite parte civile, era il dubbio che la difesa aveva tentato di instillare. Queste la parole della pm Emanuela Podda durante la requisitoria del processo di primo grado: «De Lorenzis sottoponeva subito le pazienti a un test psicologico facendosi raccontare tutto - aveva dichiarato la pm -. Chiedendo anche informazioni sulla loro vita sessuale, e capiva quali erano le persone più fragili: su quelle perpetuava le molestie».

Molestie che non sono state messe in discussione, neanche dalla Cassazione, che ha giudicato inammissibile il ricorso.

A.P.