TRASPORTI
Treni, i pendolari raccontano il loro calvario. Nouvenne: Parma dimenticata dalle Ferrovie»
Ritardi, treni cancellati e incertezza sul ritorno alla normalità e sui rimborsi: lungo la linea ferroviaria Milano-Bologna l'odissea dei pendolari (dei vacanzieri e dei viaggiatori occasionali) continua. Nel frattempo i binari interessati dal deragliamento restano off limits, come chiarisce Trenitalia: «Sono ancora sotto sequestro, anche se Rfi è pronta ad intervenire per ripristinare la linea danneggiata, una volta che arriverà il nullaosta dalla procura».
Per ora è impossibile prevedere una data precisa sulla fine dei disagi e per questo cresce l'esasperazione da parte di chi, ogni giorno, è costretto a fare i conti con le conseguenze dell'incidente ferroviario dello scorso 11 luglio, all'altezza di via Toscana.
Come se non bastassero i guai lungo i binari, in stazione i viaggiatori sono alle prese con l'ennesimo guasto alle scale mobili. Tanto che qualcuno le ha già ribattezzate «le scale immobili».
Situazione al limite
«Parma è lasciata sempre più sola, non solo non vogliono usare l’interconnessione ferroviaria per l’Alta velocità, ora non curano nemmeno i treni ordinari», afferma Antonio Nouvenne, capogruppo di Prospettiva, per denunciare il disagio di tanti viaggiatori che devono partire o raggiungere Parma dopo l’incidente ferroviario di giovedì 11 luglio. «Da allora Trenitalia e Rfi hanno dimenticato totalmente la nostra città, i treni a lunga percorrenza ci saltano, mentre i regionali hanno ritardi talvolta importanti per via del binario alternato. La cosa più grave – sottolinea - è non solo che pendolari e viaggiatori non hanno alcuna notizia relativamente alla ripresa del servizio e ai rimborsi degli abbonamenti, ma anche che Trenitalia non abbia previsto treni aggiuntivi per ridurre il disagio dei parmigiani e di chi a Parma ci vuole arrivare».
Una soluzione, sostiene il capogruppo di Prospettiva, ci sarebbe e si chiama interconnessione. «Sarebbe stato un ottimo test per utilizzarla sia per l’Alta velocità che per i treni ordinari». Trenitalia replica ricordando che «l'interconnessione non eviterebbe il tratto a binario unico» e che «le Frecce sono state dirottate sulla linea ad Alta velocità per non rallentare ulteriormente la circolazione lungo la linea storica». Nouvenne torna alla carica e ricorda le pressioni dell'amministrazione comunale «per portare un numero maggiore di treni nella nostra stazione».
Il capogruppo chiede quindi ai parlamentari del territorio di fare pressione affinché Trenitalia e Rfi facciano il prima possibile chiarezza nei confronti dei viaggiatori. «L'impoverimento di treni che raggiungono e partono dalla nostra città non è l’unico problema che registrano quotidianamente gli utilizzatori della stazione. Chi frequenta abitualmente la stazione ci racconta di una sorta di lotteria, di scommessa quotidiana su quale scala mobile o ascensore per raggiungere i binari si trovi fuori uso. Non c’è molto da scherzare visto che la fruibilità di persone a ridotta mobilità, dagli anziani ai disabili ma non solo, viene fortemente limitata da questi disservizi. Più volte abbiamo denunciato questo disagio e come risposta ci sono stati sopralluoghi e proclami spesso trionfali delle forze governative e di Rfi, ai quali però non è stato dato alcun seguito operativo».
La testimonianza
Ennesima telefonata al centralino della «Gazzetta». Chi parla è un pendolare storico lungo la tratta Parma- Milano e disegna un quadro caratterizzato da enormi disagi per chi viaggia in treno. «Alcuni si organizzano per andare in auto alla stazione Mediopadana di Reggio e da lì prendere un treno ad alta velocità per Milano. La maggior parte invece aspetta i treni regionali della mattina, che però non sono quelli comodi delle 8 e che ti portano in un'ora a Milano. Questi regionali partono alle 6.30 o alle 7 e raggiungono Milano in un'ora e cinquanta. Questo vuol dire recuperare il tempo perso in viaggio la sera, quando al ritorno si deve viaggiare sempre su un regionale. In sintesi, si rischia di arrivare a casa alle 21. Ma il disagio maggiore è dato dal fatto che non sappiamo nulla su quando ci sarà il ripristino della linea. Trenitalia non ci dice nulla sui rimborsi».
Come se non bastasse, ieri il regionale delle 17,20 da Milano e diretto a Parma si è fermato a Piacenza: molti pendolari hanno dovuto aspettare più di mezz'ora prima di salire su un altro regionale diretto in città.
Chi volesse tenere sotto controllo le modifiche alla circolazione (14 Frecce su 15 non fermano più a Parma, ma nemmeno a Reggio, Piacenza e Modena) può andare sul sito di Trenitalia, sezione «Notizie infomobilità», alla voce «Linea convenzionale Milano - Bologna: circolazione rallentata dal 12 luglio dopo lo svio di un treno merci del giorno 11 luglio». Di sicuro non cancellerà i disagi, ma almeno darà qualche informazione in più a chi viaggia.
Pierluigi Dallapina