Lettere al direttore

Due anniversari da ricordare

Roberto Capra

Egregio direttore,
il 21 agosto è la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte di Giacomo Ferrari la cui vicenda è stata ricordata nel libro «Una biografia sentimentale – Giacomo Ferrari – Arta» scritto da Fabio Pasini e dato alla stampa alcuni giorni fa. Ho molto apprezzato questa pubblicazione perché mette in risalto l’umanità, la generosità e la capacità di sacrificio del comandante partigiano e perché sono venuto a conoscenza di alcune situazioni che non conoscevo come il comportamento esemplare suo e dei suoi familiari di fronte alla notizia della morte del figlio Brunetto. Vorrei ricordare che il 22 agosto ricorre l’anniversario della morte di un'altra figura carismatica della resistenza, quella di Dante Castellucci, partigiano Facio.
Facio è stato autore di imprese che sono entrate nella leggenda come quella incredibile della battaglia del lago Santo o come la strenua difesa dei territori liberi del Taro. Morì fucilato dagli stessi partigiani e nel 1962 gli è stata conferita la medaglia d’argento con questa motivazione: «Scoperto dal nemico, si difendeva strenuamente; sopraffatto ed avendo rifiutato di arrendersi, veniva ucciso sul posto».
I tentativi di far cancellare questo falso storico non hanno avuto esito, così come non ha avuto esito la proposta di assegnargli una medaglia d’oro. Quello che importa è che il ricordo venga tenuto vivo come è avvenuto in questi giorni per Giacomo Ferrari con la pubblicazione della sua biografia e come è avvenuto per le vittime dell’eccidio di Bosco di Corniglio con la bellissima dedica di Poe riportata nella stessa pubblicazione.
In questi ultimi anni il ricordo è stato tenuto vivo anche per Facio grazie alla sua compagna Laura che ha raccontato le vicende più personali come il suo atteggiamento ed il suo stato d’animo dal momento del processo fino a quello della fucilazione e grazie all’interesse degli storici che hanno cercato di ricostruire la sua storia dalle prime azioni partigiane con la banda Cervi fino alla fucilazione. L’impressione tuttavia è che Facio sia rimasto un eroe un pò «dimenticato».


Parma, 22 luglio