Olimpiadi

I ricordi di Melli: «I miei Giochi a Barcellona..»

Il primo gol di un calciatore del Parma alle Olimpiadi porta la sua firma. Avvenne esattamente trentadue anni fa, il 24 luglio 1992, nella partita inaugurale tra Italia e Stati Uniti giocata a Barcellona: trascorse un quarto d'ora e Alessandro Melli aveva già timbrato il cartellino prima che Albertini e Moore fissassero il risultato sul definitivo 2-1. L'allora numero 7 gialloblu si ripeté nella terza e ultima gara del girone, decisiva per il passaggio del turno, vinta 1 a 0 ai danni del Kuwait poi il cammino si interruppe ai quarti per mano dei padroni di casa e futuri campioni della Spagna. Ma quell'avventura gli è rimasta nel cuore. «Coppa Italia, Europeo Under 21 e primo gol alle Olimpiadi: era un periodo magico -sorride Melli- i Giochi mi affascinarono a tal punto che dopo l'eliminazione decisi di fermarmi una settimana a Barcellona con la famiglia».

Quali ricordi conserva del villaggio olimpico?

«Il villaggio era molto bello, incontravi quotidianamente atleti famosi di altre discipline. Certo, mi sarebbe piaciuto assistere dal vivo ad un'esibizione del Dream Team. Non ci fecero vedere eventi sportivi extra al di fuori del calcio, all'epoca c'era un modo diverso di pensare».

Cosa rimpiange di quelle settimane?

«Non fu un'esperienza positiva a livello di gruppo, per tanti motivi. Forse ancora meno che oggi non c'era la cultura del calcio alle Olimpiadi, si dava ancora più importanza ad altre competizioni come Mondiali ed Europei. Non partecipammo alla cerimonia d'apertura la sera perché avevamo giocato il giorno stesso e, al termine della prima fase, Cesare Maldini e lo staff scelsero di abbandonare il villaggio: c'erano troppe distrazioni, ci dissero..».

Ha un aneddoto da raccontare?

«Maldini dopo gli Stati Uniti ci concesse un giorno libero così io e Antonioli ci siamo fatti un bagno in mare all'interno del villaggio. Ci scoprirono e per poco non ci cacciarono dal ritiro, ma io la volevo vivere in maniera spensierata».

Riuscì a non accusare le poche vacanze?

«Non ho fatto nessuna fatica a riprendermi, mi sono concesso una settimana di ferie e rientrai a Parma già in condizione».

Cosa direbbe a Bernabé?

«Gli consiglio di godersi l'ambiente e lo spirito delle Olimpiadi che non è semplice per un calciatore. È giusto essere un po' più spensierati, si tratta di un'esperienza piacevole e divertente che ti capita una volta nella vita.

M.B.