ARTE

Ligabue, mostra curata da Marzio Dall'Acqua

Remo Curi

Una mostra straordinaria «Antonio Liguabue a Sorrento», che unisce un artista internazionale e la cittadina campana in una vera e propria esposizione a Villa Fiorentino (corso Italia 53, inaugurazione il 4 agosto alle 19) che si presenta come una antologica che permette al pubblico di confrontarsi con opere realizzate durante tutta la vita creativa di un artista ribelle, ma geniale, inquieto e visionario, che è ormai un vero e proprio mito dell’arte del Novecento. La sua esistenza marginale, isolata, ma non senza incontri memorabili – frequentò sempre artisti, scrittori e registi in ogni sua stagione –, da esule, reietto, borderline psichico in bilico tra lucidità e follia lo anticipa, accompagna nell’immaginario del grande pubblico che pone la tenacia individuale, lo sforzo teso e continuo, il genio innato come riscatto rispetto a qualsiasi condizione svantaggiata iniziale.

Ligabue, come si vedrà nella mostra, attraverso le opere, ha saputo costruirsi un linguaggio assolutamente personale, forte e incisivo, ribellandosi, come ogni grande artista, all’impaccio delle regole e dei condizionamenti. Curata da Marzio Dall’Acqua, promossa da Città di Sorrento e Fondazione Sorrento in collaborazione con Ligabue Art Projects, l’antologica celebra un grande espressionista, uno dei protagonisti dell’arte italiana del XX secolo. Antonio Ligabue appare assolutamente anomalo fra i pittori del Novecento, nella sua violenza, nella sua espressività, per il suo mondo visionario e così insieme parallelo alla realtà, in una narrazione sempre epica e drammatica. Potremmo dire che l’esposizione di Sorrento è sotto il segno del «riscatto» dell’opera dell’artista da equivoci critici, ottusità interpretative e invenzioni giornalistiche di costume, che ne hanno, nel tempo, inquinato la possibilità di leggerne correttamente l’opera. La mostra, visitabile dal 5 agosto al 16 novembre nella Villa Fiorentino – la raffinata dimora, oggi sede della Fondazione Sorrento, che i coniugi Antonino Fiorentino e Lucia Cuomo donarono alla città alla fine del secolo scorso – presenta 67 opere: 52 dei suoi celebri oli, tra cui capolavori come «Testa di tigre» (1956), «Leopardo sulla roccia» (1960), «Vedova nera» (1955), «Aquila con volpe» (1944), «Gatto selvatico con nibbio» (1960),« Autoritratto» (1959). Straordinario il Ritratto di Elba (1936), il primo quadro di Ligabue dedicato a riprendere altri, in questo caso una bambina morta per consolare la madre, eccezionalmente prestato con generosità dal proprietario. In questa mostra, anche il Ritratto di Marino, siamo sempre prima della seconda guerra. Gli autoritratti l’artista li inizierà solo dal 1940, nell’Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, su richiesta dell’incisore e scrittore Luigi Bartolini. A Sorrento, in mostra, sono presenti 15 delle sue intense sculture in bronzo realizzate dall’originale in argilla del Po che l’artista masticava a lungo per renderla duttile. Orari. Aperta tutti i giorni Dal 5 agosto al 4 settembre Lunedì-venerdì 10-13 / 17-20. Sabato, domenica e festivi 10-13/ 17-21. Dal 1° ottobre al 16 novembre, lunedì-venerdì 10-13 / 16-19. Sabato, domenica e festivi, 10-13 / 16-19 , Villa Fiorentino Tel. 081/8782284 info@fondazionesorrento.it www.fondazionesorrento.com

Remo Curi