SALUTE
Defibrillatori pubblici, ecco la mappa dei 36 «alleati» del cuore
Ogni anno in Italia, oltre 60mila persone sono vittime di un arresto cardiaco, ma un rapido e corretto intervento di primo soccorso può abbassare il tasso di mortalità del 30%. Spesso, tali eventi si verificano in presenza di altre persone, rendendo cruciali i primi minuti per la sopravvivenza. In questo giocano un ruolo fondamentale i defibrillatori semiautomatici esterni (dae). A Parma, l’Assistenza Pubblica gestisce 36 dae distribuiti in tutta la città, evidenziando l’importanza di sapere come intervenire in situazioni di emergenza.
Come agire
«Nel momento in cui ci accorgiamo della necessità di utilizzare il defibrillatore – spiega Maurizio De Vitis, presidente dell’Assistenza Pubblica – è fondamentale contattare subito il 118, in quanto riescono a dare telefonicamente delle indicazioni precise: cosa fare, dove attaccarlo, su quali indicatori prestare attenzione».
Chi può utilizzare i dae
L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito non solo al personale medico, ma anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. Tuttavia, in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è, comunque, consentito l’uso del defibrillatore anche a chi non sia in possesso di formazione specifica. È il cosiddetto «Stato di necessità». «Contattare tempestivamente il 118 – prosegue – è fondamentale soprattutto nei casi in cui non si abbia una competenza adeguata in materia. Se invece si è fatto il corso apposito e si conosce l’apparecchio si può utilizzare in autonomia. È sempre consigliato, comunque, contattare il 118 che nel frattempo arriverà per prestare le cure adeguate».
Vite salvate
Cinque vite salvate negli ultimi cinque anni. La presenza dei defibrillatori a Parma ha salvato la vita a cinque persone, dimostrando l’importanza di questi dispositivi in situazioni di emergenza. «Per fortuna – commenta De Vitis – sono stati utilizzati poche volte. Dai nostri report risulta circa quattro o cinque volte negli ultimi cinque anni. Devo dire, però, che a noi basterebbe anche una sola volta in dieci anni. Quell’unica volta compensa e ricompensa tutti gli sforzi fatti».
L' arresto cardiaco
Riconoscere un arresto cardiaco non è sempre facile, soprattutto in momenti di grande tensione. I due segnali inequivocabili sono la perdita di coscienza e l’assenza di respirazione. In questi casi è fondamentale la tempestività.
«Il problema – racconta il presidente – non è tanto far ripartire il cuore, ma farlo ripartire nel più breve tempo possibile, perché meno sangue arriva al cervello e più danni si fanno. Il rischio è che si può salvare una persona dal punto di vista fisico, ma i danni neurologici sono pesanti».
La manutenzione
A Parma, i defibrillatori sono monitorati 24 ore su 24, garantendo la loro efficienza continua grazie a un sistema di sorveglianza attivo. «Tutti i dispositivi – afferma – sono collegati con una base operativa che si occupa della loro manutenzione totale. Garantisce, ad esempio, che il funzionamento della batteria carica sia sempre efficiente. Quando, per un qualsiasi motivo, il defibrillatore non è più in uso arriva una segnalazione e avviene un controllo immediato.
Anche se lo sportello viene aperto e richiuso scatta immediatamente l’allarme». Questo sistema di monitoraggio è fondamentale per prevenire anomalie o atti di vandalismo.
«Purtroppo è successo che ne hanno rubato uno e l’hanno rotto – racconta il presidente –. In questo caso abbiamo fatto una sostituzione immediata grazie al Parma Club che ha provveduto ad acquistarlo e noi lo abbiamo rimesso in via Emilia Ovest dove l’avevano prelevato e danneggiato».
Ampliamento della rete
Vista la loro importanza, è in progetto un ampliamento della rete di defibrillatori presenti in città. «Stiamo lavorando per un’integrazione di tutti i defibrillatori a Parma – anticipa De Vitis – arrivando così a circa settanta dae su tutta la città». Un sistema che sarà reso ancora più efficiente grazie ad una mappa interattiva che, con l’utilizzo di un qr code, indicherà il defibrillatore più vicino.