Intervento

Pincolini: «Il pattinodromo di Salso? Progetto sbagliato fin dall'inizio»

«Mi ero ripromesso di non parlare più del pattinodromo ma l’articolo della Gazzetta con il sindaco che finalmente fa causa a chi l’ha costruito mi chiama ad esprimere un parere da addetto ai lavori e da cittadino di Salsomaggiore».

Ad intervenire sulla vicenda è oggi Vincenzo Pincolini, ex presidente di Sogis, società che gestisce gli impianti sportivi salsesi e fidentini. «Intanto dico “bravo” a Luca Musile Tanzi perché ha deciso di affrontare il problema e ne approfitto per fare chiarezza. Fino ad agosto 2023 sono stato presidente di Sogis che si è sempre dichiarata contraria ad un impianto di questo tipo ed al progetto Bertanella. Da salsese ho ritenuto che un impianto del genere non potesse generare nemmeno una presenza a fronte di una spesa cospicua: ho dichiarato, anche attraverso la Gazzetta, che a Salsomaggiore eventuali nuove strutture debbano far rete con l’economia locale e per questo debbano essere di alto livello. Mancano le risorse? E’ meglio attendere nuovi bandi regionali».

Cosa manca dunque al pattinodromo? «Tutto. Dagli spogliatoi con le docce ad una superficie idonea per pattinare – prosegue –. Un “pallone” così, che fin dall’inizio aveva grandi problemi di riscaldamento oltre a provocare polvere al contatto pattini/pavimento non era considerato dalle regole Coni impianto sportivo e Sogis non voleva prenderlo in gestione».

La struttura, secondo Pincolini, rischia di diventare un altro «scheletro» inutilizzabile per il turismo sportivo, mentre le società di pattinaggio da tempo chiedono di abbandonarne l’uso. «Senza paura di essere smentito penso che, al momento dell’ideazione, da parte di qualche politico ci si sia voluti dimenticare delle competenze: vivo nello sport da una vita e penso che per ogni impianto particolare necessitino controparti qualificate e certificate. Sogis, che in oltre 20 anni ha acquisito competenze di altissimo livello, ha mostrato a Salsomaggiore soprattutto con la riorganizzazione della piscina Leoni e con la gestione del palazzetto quanto valgano esperienza e professionalità e dunque vada interpellata anche sui bisogni dei vari sport e, come succede a Fidenza, sulle priorità dei nuovi impianti perché dal punto di vista economico è complicatissimo e sbagliare come in questo caso è davvero gravissimo. Ho sempre dichiarato, un po’ provocatoriamente, che se una struttura sportiva è “ok” per le grandi manifestazioni è anche valida per Salsomaggiore ed è ancora questo è il mio pensiero perché qui deve produrre presenze alberghiere e aiutare a far girare l’economia del paese. Bene ha fatto il sindaco ad agire legalmente anche se penso che la strada sia in salita in quanto l’impresa esecutrice già aveva rinunciato a parte della cifra riconoscendo quindi difetti di esecuzione.Salsomaggiore città dello sport? Con impianti come il pattinodromo o i 100 metri per l’atletica sicuramente no, mentre altri comuni della provincia hanno portato a termine opere moderne capaci di rispondere alle esigenze sia normative che di mercato».

r.c.