Una mattina sulla Cisa

Motociclisti più disciplinati anche grazie ai controlli

La domenica è quella proverbiale d'agosto, caldo che soffoca e bollino nero sulle strade verso le spiagge. Ma qui, tra Piantonia, Cassio e il Passo tutto pare perfetto: tira persino un filo d'aria, il traffico è in pratica inesistente e di esagitati che sfiorano l'asfalto con le «saponette» sul ginocchio della tuta non c'è traccia.

La «Gazzetta», qualche settimana dopo, è tornata sulla strada della Cisa per vedere se gli appelli dei sindaci, le riunioni in prefettura e le proteste dei residenti esasperati dalla strada trasformata in una pista hanno sortito l'effetto sperato. E, per una volta, la notizia è che in effetti la situazione è migliorata. Merito dei giorni del grande esodo di piena estate? Può darsi. Ma di rombi di motori imballati se ne sentono molti meno. E i «centauri» che si incontrano paiono molto più rispettosi delle norme.

Già salendo infatti da Fornovo, quando la strada inizia a salire e a trasformarsi in un sinuoso ripetersi di tornanti, le moto che si presentano sono per lo più maxi enduro con carenature da deserto e borse squadrate: ovvero due ruote per chi macina chilometri ad andatura costante più che missili con cui fare le pieghe in curva. La stessa sensazione che si ritrova in un paio di locali che, storicamente, sono il punto di sosta dei biker: ci sono in piccoli gruppi e sembrano non avere nessuna fretta.

«Volete sapere il motivo di tanta tranquillità? - spiega uno di loro in vena di confidenze. - Nelle scorse settimane le pattuglie delle forze dell'ordine hanno martellato di multe in diversi posti di blocco. La voce si deve essere sparsa e questo è il risultato».

Una ricostruzione verosimile anche se, ieri mattina, di macchine con i lampeggianti non se ne vedeva neppure l'ombra. E neppure di personale in divisa piazzato strategicamente dopo la curva. Tuttavia la mattina scorre liscia e una volta arrivati al passo persino la convivenza sempre tesa tra biker e ciclisti sembra scorrere senza problemi. Sia salendo sia scendendo poi chi viaggia in moto sembra essere disponibile persino a stare incolonnato dietro le auto che viaggiano con un filo di gas, aspettando pazientemente la fine della riga continua di mezzeria per sorpassare.

«Oggi non fa testo: tornate tra un mese e vedrete quale è la realtà», conclude un altro prima di abbassare la visiera e partire facendo borbottare il motore. Dall'alto del Passo la A15, in fondo, è un serpentone di auto. Quassù, invece, regna la tranquillità. Per una volta la Cisa riposa.

r.c.