IL CASO

La Rai fa rientrare Stefania Battistini dall'Ucraina, critiche dall'Usigrai. La giornalista: "Abbiamo solo raccontato senza violare la legge"

La Rai: "Troppo pericoloso ignorare l'iniziativa di Mosca". I Servizi russi aprono un'indagine

La Rai richiama in Italia Stefania Battistini, l'inviata di guerra parmigiana che insieme al collega Simone Traini ha realizzato un reportage esclusivo per il Tg1 entrando con i militari ucraini nella regione russa del Kursk, occupata da Kiev. Il ministero degli Interni russo ha minacciato un provedimento penale per "essere entrati illegamente dal confine". Secondo il Corriere, Battistini non vorrebbe rientrare ma la Rai giudica "Troppo pericoloso ignorare l'iniziativa di Mosca". 

Critiche dall'Usigrai per la decisione di far rientrare gli inviati 
«La scelta di far rientrare frettolosamente la troupe del Tg1 dopo il servizio sull'avanzata ucraina in territorio russo non è una buona notizia per il diritto dei cittadini ad essere informati. Fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore». Lo scrive in una nota l’esecutivo Usigrai.
«Era prevedibile una reazione dei russi a notizie non gradite, ma l’informazione è fatta di queste cose. Dalle ricostruzioni sulla stampa la Rai appare ogni giorno di più come il campo di battaglia di governo e partiti. E così anche una esclusiva internazionale viene trasformata in un regolamento di conti tra forze politiche. Non è accettabile. Rivendichiamo con forza, anche in questa vicenda, l’indipendenza dell’informazione di servizio pubblico dalle scelte politiche e di governo. Lo abbiamo fatto quando i vertici Rai scelsero di chiudere le corrispondenze da Mosca e non difesero i colleghi dalle accuse di filoputinismo, lo facciamo oggi a difesa della professionalità di colleghe e colleghi impegnati nel difficile racconto di ogni conflitto». 

La giornalista al Tg1: "Abbiamo solo raccontato senza violare la legge"  

«Abbiamo attraversato il confine russo così semplicemente in un auto, siamo andarti embedded in un mezzo blindato, con scritta press come le norme internazionali prevedono per i reporter di guerra». Lo racconta la stessa inviata del Tg1 Stefania Battistini stasera durante l'edizione delle 20 del tg, in merito al servizio in territorio russo teatro dell’incursione ucraina. Quella del reporter, sottolinea Battistini, «è una figura prevista e anche con la protezione rafforzata, questo non ha salvato la vita a molti giornalisti, spesso indossare la scritta press è trasformare i giornalisti in bersagli», dice compilando l'elenco tragico di tanti colleghi uccisi. Spiega anche che sul quel fronte non c'erano solo loro - lei e Simone Traini -, che pure sono arrivati per primi, c'era la tv ucraina, il giorno prima il New York Times, la Cnn, la France press. Il loro è stato un servizio, quello di mercoledì, «realizzato pensando che era giusto mostrare al pubblico, senza violare le leggi della Federazione russa, solo raccontare i fatti, è per forza raccontare una parte ma ci sembrava importante farlo». 

L'intervento del sindaco di Parma Michele Guerra 
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Parma Michele Guerra, che nel 2023 ha consegnato a Battistini la benemerenza civica del Premio Sant’Ilario.
"La giornalista Rai e nostra concittadina Stefania Battistini, insieme a Simone Traini, è al centro di una offensiva russa che ha come obiettivo quello di colpire la libertà di informazione - scrive Guerra -. Stefania, da quando la guerra è scoppiata, è stata voce e sguardo costanti e affidabili, seguita nel nostro Paese da sempre più persone che le riconoscono coraggio e profondità di analisi. Elementi che ha saputo infondere anche nel suo libro “Una guerra ingiusta”. A causa di un reportage girato qualche giorno fa nella città di Sudzha, Mosca ha convocato l’ambasciatrice italiana, ha minacciato un procedimento penale e scatenato una terribile campagna di odio. Stefania sta ricevendo minacce di morte e in questo momento si trova, al sicuro, in territorio ucraino. Non è pensabile che durante una guerra di questa dimensione e atrocità, si pensi di aggredire in questo modo chi fa informazione. È inaccettabile e pericoloso. Per questo ho espresso personalmente a Stefania la forte vicinanza mia e della nostra comunità". 

La Russia apre un'indagine
I servizi russi dell’Fsb hanno aperto un procedimento penale contro la giornalista della Rai Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini. Lo riporta l’agenzia russa Ria Novosti. La contestazione è di aver «attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk».