Colorno
Di corsa verso l'ospedale, ma il bimbo ha più fretta. E nasce in ambulanza
Colorno Grande emozione ed entusiasmo: erano questi i sentimenti che ieri pomeriggio si rincorrevano ancora nella sede della Pubblica Assistenza di Colorno. D’altra parte, l’intervento di mercoledì pomeriggio non è di quelli che si fanno tutti i giorni, e nemmeno di quelli che si possono dimenticare: in ambulanza, lungo il tragitto verso l’ospedale, una colornese ha dato alla luce un bambino.
«Il turno era iniziato alle 14 e, dopo aver controllato che i mezzi fossero attrezzati correttamente per uscire in emergenza, eravamo pronti per eventuali chiamate» ricordano Giulia e Viola, le due componenti della «squadra» - composta anche da Gian Pietro e Barbara - che hanno assistito la neo mamma durante l'insolito parto.
«Attorno alle 15 arriva la telefonata dalla centrale 118 che ci chiede di intervenire per una donna al nono mese di gravidanza in travaglio. Il codice era “giallo”, quindi non una priorità altissima. E una volta arrivati là con l’automedica, è stato confermato che avevamo tutto il tempo per arrivare in ospedale e che era sufficiente il trasporto».
Ma il parto era già più avanti del previsto. «A Vicomero, le contrazioni si sono fatte più ravvicinate. Seguendo le indicazioni dell’operatore del 118 - prosegue Giulia - ho controllato anche la dilatazione e a tutti sembrava che ci sarebbe stato il tempo per arrivare al Maggiore e affidarla alle attenzioni di medici e infermieri del reparto Maternità».
Ma il piccolo aveva evidentemente fretta di conoscere la sua mamma. «A Baganzola, eravamo sicuri che saremmo arrivati in tempo, anche se era evidente che c’era da correre. Abbiamo attaccato la sirena: in cinque minuti saremmo arrivati all’ospedale».
Imboccata la tangenziale, però, la donna grida che il bambino sta uscendo e, in effetti, inizia a vedersi la testa. «Puoi fare tutti i corsi del mondo, ma a una cosa del genere non sei mai preparato – ha detto Giulia, che indossa da sette anni la divisa della Pubblica Assistenza -. Mi tremavano perfino i capelli, anche perché sapevo che in tangenziale l’ambulanza non si poteva fermare».
E se per Giulia l’adrenalina era a mille, per Viola l’emozione era alle stelle visto che quello era il suo primo servizio in ambulanza. Il tempo di accostare davanti al concessionario di motocicli all’uscita della Crocetta e il bimbo è nato. «L’ho appoggiato sulla pancia della mamma e ha mostrato da subito di essere reattivo e forte. La cosa incredibile è che quando è iniziata l’espulsione tutte le manovre mi sono venute automaticamente, come se fosse una cosa fatta da sempre» ha ricordato Giulia.
Affidati mamma e bambino ai medici del Maggiore, i volontari sono rientrati alla base con una «carica» in più. E l’ambulanza, dopo essere stata ripulita, per qualche ora si è «fregiata» di un fiocco azzurro di buon auspicio per il futuro del piccolo.