Asd Starlight

Cheerleaders, la squadra di Parma vince in Germania

Giovanna Pavesi

La squadra, in città, è attiva dal 2008 e, oltre a diffondere una disciplina sportiva meno nota delle altre, con la sua attività abbatte stereotipi e fa inclusione.

Dal 7 luglio scorso inoltre la Asd Starlight Cheerleaders di Parma è titolare di una vittoria importante, perché agli Europei di Wiesbaden, in Germania, ha vinto la competizione di categoria «Group stunt».

La squadra, composta da quattro ragazze e un ragazzo dai 16 ai 22 anni, è abituata a risultati come questo perché, come conferma il presidente della società, Filippo Caggiati, «il loro livello è molto alto». Eppure la soddisfazione è sempre tanta, perché quelle a cui hanno partecipato le atlete e l’atleta di Parma sono competizioni che richiedono impegno, costanza e una preparazione che va dai quattro ai sei mesi.

«Per come è strutturato questo sport, ci sono vari elementi che in gara vengono valutati, come le coreografie, per esempio, e tutto il lavoro che ha richiesto molto tempo si esaurisce in una prova singola di un minuto, su cui si viene giudicati», ha aggiunto Caggiati.

Per le performance di cheerleading vengono create delle musiche ad hoc e per quella di Wiesbaden la squadra si è esibita in un medley di Britney Spears, con effetti sonori che servono a tenere il tempo per creare la routine. «Questa disciplina richiede tanta preparazione anche perché è la fusione di almeno tre sport: c’è la ginnastica artistica, la danza (moderna) ed elementi di coreografia, ma anche una parte di pesistica, perché per fare le evoluzioni le persone vanno alzate e lanciate fisicamente», rivela ancora il presidente della Starlight.

Come è accaduto a tanti, anche la squadra di cheerleader di Parma ha sofferto i due anni di stop della pandemia, essendo un sport di gruppo, dove il contatto con l’altra persona è necessario. «Dei 50 ragazzi che c’erano prima del Covid, ora sono purtroppo rimasti in cinque (che sono quelli andati agli europei), tutti brevettati e tutti allenatori - ha chiarito ancora Caggiati - Da settembre ricominceremo con i corsi, in modo da ricostruire la squadra. La nostra Asd è stata rifondata e stiamo cercando una sede, perché abbiamo bisogno di una palestra con spazi e altezze adeguati, perché quando si studiano le evoluzioni più alte si arriva anche ai quattro metri d’altezza».

E alla domanda su come si avvicinino le ragazze e i ragazzi a questo tipo di disciplina, Caggiati ricorda che, in città, questo sport è stato uno «spin off» del football americano, ma sono molte le persone che arrivano dalla ginnastica artistica e ritmica o anche dal parkour. «Essendo una disciplina che ne racchiude tre è un’attività abbastanza completa: si vive la dimensione dello sport di gruppo, facendo quindi esperienze con altri, e c’è molto spazio per l’inclusività, perché non c’è una fisionomia da rispettare; essendoci ruoli diversi, può far parte della squadra chiunque voglia farne parte - conclude il presidente - Faremo un’esibizione in Galleria il 14 settembre e rimarremo lì tutto il giorno, con esibizioni e momenti dedicati alla prova per chi fosse interessato e più avanti andremo anche all’Alé Festival in Cittadella. Ci auguriamo, con la ripresa delle attività, di avere date e luoghi dove fare gli allenamenti».

Giovanna Pavesi