Politica

Elezioni provinciali, tra Cesari e Fadda scatta la caccia ai voti

Pierluigi Dallapina

Le previsioni della vigilia sono state confermate: due candidati per la carica di presidente della Provincia, Nicola Cesari (sindaco di Sorbolo Mezzani) e Alessandro Fadda (sindaco di Torrile), e quattro liste in campo (due civiche, una di centrodestra con Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega e un'altra del Pd) per un totale di 32 candidati consiglieri provinciali. I numeri sono questi, dopo che ieri a mezzogiorno sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature. Tutta la documentazione è stata consegnata a Palazzo Giordani, il quartier generale dell'ente, ma solo oggi si saprà ufficialmente se tutte le candidature in campo sono state considerate valide.

Clima rovente

Mai come questa volta il clima attorno ad un'elezione provinciale (dove votano solo consiglieri comunali e sindaci) si sta facendo rovente. A scaldare gli animi è la discesa in campo di Cesari dopo il suo recentissimo addio a Italia viva. Non è un mistero che dal Pd, il partito di Fadda e il partito di cui Cesari è stato segretario provinciale per un paio d'anni, abbiano fatto numerose telefonate (anche al diretto interessato) per scoraggiare la corsa del sindaco di Sorbolo Mezzani. Tutto inutile: Cesari resta in campo. Anche se i consiglieri Pd della sua stessa maggioranza (in consiglio sono sette) hanno detto pubblicamente di sostenere Fadda (c'è un post sui social), oltre ad averlo invitato a fare un passo indietro. Tradotto, a non candidarsi. Sono pronti a sfiduciarlo e a farlo cadere? Presto per dirlo. Nel caso, decadendo da sindaco non potrebbe essere più in corsa per la presidenza della Provincia (si vota domenica 29 settembre).

Ultimo e non secondario aspetto: il Pd garantisce di aver ritrovato l'unità attorno alla candidatura di Fadda (si veda il comunicato condiviso con Daniele Friggeri, il sindaco di Montechiarugolo pronto a correre per la presidenza). Ora però gli occhi del partito sono puntati sulla tenuta della componente civica della maggioranza cittadina. Per essere eletto Cesari deve sperare in una spaccatura fra i consiglieri di centrosinistra di Parma e di raccogliere i voti del centrodestra che, ufficialmente, non ha presentato un proprio candidato presidente ma che - sospettano nel Pd - potrebbe convergere su Cesari.

L'appello di Fadda

«La mia è una candidatura per il territorio, per continuare a sviluppare le grandi potenzialità di un territorio come il nostro. Non mi sono certo candidato contro qualcuno». Alessandro Fadda, commercialista 49enne al terzo mandato da sindaco a Torrile, si lascia alle spalle un'estate di riunioni. «Abbiamo discusso perché il partito poteva contare su più candidature. E questo è un dato positivo. Certo, la discussione è stata lunga, ma in democrazia ci si confronta, altrimenti non è democrazia».

Il punto di Cesari

«Mi candido perché desidero mettermi a disposizione delle comunità di questa magnifica provincia in cui sono nato e cresciuto e voglio farlo nello stesso identico modo in cui mi sono speso nella qualità di sindaco in questi anni per la comunità di Sorbolo Mezzani, dialogando e confrontandomi senza pregiudizi con tutti i cittadini, sia quelli che mi hanno votato sia con quelli che non lo hanno fatto». Nicola Cesari si affida ad un testo scritto per chiarire la sua candidatura che «si rivolge a tutti gli amministratori che il giorno 29 settembre andranno a votare e metteranno al centro l’interesse delle loro comunità».

Poi ricorda: «Sono tanti i sindaci e i consiglieri eletti in provincia che in queste ore mi hanno chiesto di scendere in campo, sottoscritto la mia candidatura e la lista civica che mi sostiene. Questa si chiama democrazia - scrive - quella che darà a tutti la possibilità di scegliere tra due candidati alla presidenza e non per un solo candidato, espressione di un unico partito. Così come un sindaco deve essere il sindaco di tutti lo stesso deve valere per il presidente della  Provincia».