Fidenza
Capodanno dalle sorelle a Bolzano. Evade dai domiciliari: condannata
Troppe sorelle. A casa di una, residente a Fidenza, la 45enne keniota si era fermata - su ordine del giudice - già abbastanza per non desiderare di cambiare aria. E così pensò bene di chiedere ospitalità all'altra, residente non solo in un'altra città, ma anche in un'altra regione. Peccato non potesse nemmeno far un passo oltre l'uscio, obbligata com'era a scontare due anni ai domiciliari dopo una condanna del tribunale di Varese per tentata estorsione. Ieri, la donna, imputata per evasione, ha incassato un nuovo verdetto negativo. Il giudice Nicola Giusteschi Conti l'ha condannata a cinque mesi e dieci giorni, il minimo della pena, dopo aver tenuto presente che forse la donna, nonostante la recidiva reiterata e quinquennale, non fosse ben consapevole della gravità del reato che stava commettendo. Il pm Marirosa Parlangeli aveva chiesto una condanna a otto mesi.
Galeotto fu il calendario. Trascorso già il Natale a casa della sorella residente a Fidenza, dalla quale era ai domiciliari da fine ottobre 2020, la donna deve aver ritenuto appropriato festeggiare l'arrivo del nuovo anno a casa della sorella a Bolzano. E così, fatti armi e bagagli, è partita. Senza tornare dopo i primi brindisi. Erano da poco trascorse le 10 di capodanno, quando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Fidenza suonarono al campanello del suo «indirizzo forzato», stabilito dal giudice.
Ad aprire ai militari furono le due nipotini minorenni della donna, figlie della sorella fidentina. Fu necessario telefonare alla loro madre per avere idea di dove si trovasse la zia. A quel punto le ricerche si spostarono a Bolzano, dove l'«evasa» venne rintracciata nel tardo pomeriggio.
rob.lon.