mobilità difficile

Parma-Suzzara, i treni sono tornati a circolare. E i ritardi sono già pesanti

Silvio Marvisi

Sorbolo Mezzani Tornano a circolare i treni sulla linea Parma-Sorbolo-Brescello-Suzzara, dopo i lavori per la sistemazione e l’elettrificazione della linea ma la partenza del servizio è fra le peggiori.

Ingenti i ritardi, arrivati a superare i 50 minuti per una tratta relativamente breve, gravi anche le ripercussioni sul traffico tanto che si sono attivati sia il comitato spontaneo dei pendolari che alcuni esponenti della politica.

Giornata «tragica» per chi è dovuto forzatamente tornare a utilizzare il treno. La linea, chiusa da tempo, ha visto la sostituzione dei convogli ferroviari con autobus, fino a lunedì scorso. I collegamenti via pullman funzionavano bene, potevano subire ritardi a seconda del traffico stradale ma erano fondamentalmente affidabili.

Da lunedì la situazione è precipitata a causa dei lavori ancora presenti sulla linea che non permettono ai treni di raggiungere la velocità di crociera e devono, invece procedere a vista. Il risultato sono ritardi compresi fra 15 e 50 minuti per una tratta, per esempio Parma-Brescello, che non supera i 40 chilometri.

L’elettrificazione della linea sembra posticipata entro giugno 2025 mentre durante la campagna elettorale, chiusa il 9 giugno scorso, l’assessore regionale ai Trasporti e al Turismo aveva rassicurato che l’operazione si sarebbe chiusa entro breve. Imprevisti non dipendenti dalle sue responsabilità, evidentemente, ma sono i pendolari ad avere la peggio.

La prima corsa, partita ieri da Parma alle 7.46 ha registrato all’arrivo 15 minuti di ritardo. Lunedì è andata però molto peggio quando la corsa in partenza da Parma alle 9.01, con una durata di viaggio prevista in 28 minuti per raggiungere Brescello, ha subito 54 minuti di ritardo: partito alle 9.50 ha raggiunto la destinazione oltre le 10.30.

«Gli autobus sostitutivi erano previsti fino al termine degli interventi sulla linea - afferma Emiliano Occhi, consigliere regionale della Lega - tuttavia, inspiegabilmente, i servizio è stato sospeso lasciando i pendolari a subire continui disagi. Si tratta di lavoratori che già affrontano le difficoltà legate agli spostamenti quotidiani, riguardo cui vediamo poca attenzione nei loro confronti da parte di una Regione che, a parole, vorrebbe promuovere la mobilità sostenibile. Non si parla di grandi interventi ma di semplici accorgimenti organizzativi che sembrano sfuggire».

«Non chiediamo miracoli - conclude Occhi - ma azioni di buon senso. Mantenere attivo il servizio di autobus sostitutivi, come chiesto più volte anche da altri consiglieri regionali, sarebbe stato un gesto semplice ma efficace. La Regione deve ascoltare e intervenire con soluzioni concrete e rapide».