VIGNALE DI TRAVERSETOLO
«Una fiaccolata per non dimenticare le due piccole vittime»
«È arrivato il momento di spegnere i riflettori».
Dopo che la conferenza stampa di venerdì ha raccontato la ricostruzione operata dalla procura di Parma e i punti cardine, messi nero su bianco, su cui si basano le accuse alla 21enne, Traversetolo vuole ricominciare. «È una comunità sotto choc» ha detto il primo cittadino Simone Dall'Orto ancora una volta ai microfoni della trasmissione di Rai1 Sabato in Diretta, che come tante è tornata sul caso, con le riflessioni dei commentatori in studio che hanno parlato di una ragazza «vittima dell’Ideale dell’Io».
A margine dell’intervista il sindaco però spiega: «Secondo quello che ho potuto raccogliere all’interno della comunità è giunto il momento di spegnere le telecamere. È un paese ferito e lacerato, che vuole lasciarsi alle spalle il clamore, anche se è ovvio che il segno rimarrà e questa vicenda e, soprattutto, i due bimbi non verranno dimenticati. Si sente la volontà da parte dei giovani e dei cittadini di tornare a vivere nella tranquillità che ha sempre animato il paese, senza avere i microfoni che ti inseguono».
Una comunità che ha bisogno di silenzio, per riflettere e piangere queste due vite spezzate.
Dopo il gesto del sindaco di venerdì sera che ha posato un mazzo di fiori davanti al cancello di via Baietta, ormai tristemente noto, definito dal primo cittadino «un abbraccio ai due bimbi che non hanno potuto vedere la luce del sole», sono stati tanti i cittadini che hanno voluto seguire il suo esempio e lasciare il loro omaggio. Per terra oggi ci sono altri fiori bianchi.
C’è poi chi ha appeso alla cancellata due palloncini azzurri a forma di cuore e altri tutti bianchi svolazzano tra le inferiate. È un paese che chiede tranquillità ma che non vuole dimenticare le due piccole vittime. Per questo c’è chi ha già espresso il desiderio di organizzare un momento comune, una fiaccolata per unire la comunità intorno al ricordo delle due piccole vittime e al loro diritto di non essere dimenticati.