INTERVISTA
Deborah Lettieri: «Ad Amici insegno a essere se stessi»
Libertà nelle parole, nella danza, nella vita: «È fondamentale essere se stessi». Lo ripete come un mantra Deborah Lettieri, la nuova professoressa di Amici sbarcata sul celebre talent di Canale 5 al posto di Raimondo Todaro. Nata a Parma, dove si trovano le sue radici più profonde («lì c’è il mio cuore» ammette), per anni ha vissuto in Francia per inseguire il suo sogno diventato realtà: essere ballerina del Crazy Horse di Parigi. Poi ecco, la «chiamata» di Maria De Filippi, un «salto nel vuoto» che l’ha riportata in Italia. Una nuova avventura da condividere con i suoi colleghi, Alessandra Celentano ed Emanuel Lo. Deborah Lettieri ne parla con la Gazzetta di Parma.
Dal Crazy Horse di Parigi a Canale 5: che «salto» è stato?
«Ho lavorato al Crazy Horse per 12 anni, lì mi sono creata un’altra vita, un’altra famiglia. Ho fatto tante tournée, sono stata prima ballerina solista e dance captain. In questo ultimo periodo mi avevano anche chiesto di diventare show manager, ma avendo avuto un bimba, che adesso ha due anni, sentivo di aver bisogno di un attimo di pausa. Mi sono trovata in un momento in cui non sapevo se tornare sul palco o fare un grande salto verso qualcos’altro. Alla fine ho fatto come sempre, ho lasciato le porte aperte, come quando ho iniziato al Crazy Horse. Così ecco, è arrivata la proposta di Maria De Filippi e ho deciso di accettare. Avevo anche tanto desiderio di rientrare in Italia, la mia casa».
È affezionata alla sue radici?
«Sì, molto. Ho proprio sentito l’esigenza di essere e stare vicino alla mia famiglia».
Le stesse radici che portava nel suo nome d’arte al Crazy Horse, Gloria di Parma. È legata così tanto alla sua città?
«Il mio nome d’arte è un omaggio alle mie radici, prima italiane e poi parmigiane. Lo avevamo scelto proprio per questo. Sono molto legata a Parma, ho lì la mia famiglia, le mie nipoti, mia sorella. Ho tante cose che mi mancano della mia città. Sono abituata a viaggiare, ma Parma rimane per me un vero e proprio punto di riferimento: quando penso a casa, penso a Parma, anche se non ci abito più da diversi anni. Sono lì le mie radici, personali, ma anche professionali».
Ha un luogo del cuore, in città?
«Sono tantissimi e diversi. Oltre alla casa della mia famiglia, c’è la sede della mia seconda famiglia: la scuola di danza Jazz dance studio. Quando torno in città passo sempre di lì ed è sempre come la prima volta. È un’emozione unica vedere mia figlia che inizia a “trotterellare” fra le sale di quella scuola, che per me è una seconda casa. Alla Jazz dance studio vado anche per tenermi allenata e ricordarmi che sono una ballerina (ride, ndr). Ma di Parma amo tanto anche il cibo: che sia la locanda Mariella a Fragno o un aperitivo in centro, mi sento sempre nel posto giusto, a casa».
Torniamo ad Amici, che prof è Deborah Lettieri? Come si sta trovando con i suoi colleghi, Alessandra Celentano ed Emanuel Lo?
«So essere tanto severa ed esigente quanto materna, comprensiva ed empatica. Un mix che ho capito, almeno per me, funzionare. Durante la prima puntata ho osservato molto il contesto, ero molto concentrata. Poi in sala, durante le lezioni con i miei allievi, mi sono sciolta. Con i miei colleghi mi trovo molto bene, dietro le quinte condividiamo molte cose e scherziamo. Mentre durante la puntata dobbiamo lavorare un po' di più sull’ascolto e sul dialogo tra di noi».
Cosa cerca nelle sue allieve, Teodora e Rebecca? Su cosa state lavorando, in particolare?
«Per me in un ballerino è fondamentale il carisma. L'emozione è necessaria per trasmettere un messaggio e qualcosa che stimoli lo spettatore. Preferisco una reazione, piuttosto che un bel balletto: la coreografia eseguita bene non è sufficiente per arrivare al pubblico. In loro ho visto un grande potenziale che, piano piano, sta già sbocciando».
Quale consiglio si sente di dare ai giovani ballerini?
«Di essere se stessi. Cercare di trasmettere il proprio vissuto, l'introspezione è fondamentale per fare questo lavoro. Di essere consapevoli delle proprie qualità come dei propri punti deboli per poterci lavorare su e quindi migliorare. E di non farsi mai mancare i sogni».
Per lei la danza è?
«La mia vita. Se non ballassi non sarei io. Io sono danza. Ballare è tutto».
Anna Pinazzi