Il caso
Cittadella, è (sempre) qui la festa. I residenti: «Situazione invivibile»
Cittadella, è (sempre) qui la festa. Questo secondo tanti residenti che lamentano da tempo un uso inappropriato e poco rispettoso del parco cittadino: «Questa è un'area verde di importanza storica e artistica - è il grido comune -: sono troppi gli eventi che ospita: la situazione sta diventando invivibile».
Sono numerose le segnalazioni che sono arrivate da parte dei cittadini. Le ultime, recentissime, sono legate alla corsa della Parma Marathon. «La Cittadella è diventata un centro per eventi di ogni tipo - scrive una residente, che ha già contattato e sollecitato l'Amministrazione per alcune spiegazioni -. In ultimo, la Parma Marathon: ben venga lo sport, ma perché deve essere accompagnato da suoni, altoparlanti, rumori forti? Tutto ben oltre i limiti di volume tollerabili». La «conferma» dei forti rumori provocati dalla manifestazione sportiva arriva anche da via delle Rimembranze: «Il giorno della maratona, dal mattino alle 9 sono iniziati a provenire rumori molesti dalla Cittadella - informa un altro residente -. Rumori che disturbano la quiete pubblica e fanno tremare le finestre». E aggiunge: «Nessuno controlla il limite del volume - sottolinea -. I residenti vanno tutelati e rispettati».
Ma la «battaglia» per un uso appropriato del parco è iniziata, ancor prima, dalla sezione di Parma di Italia Nostra, un'associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale: «La Cittadella è ormai diventata un contenitore di eventi. Eventi che, se anche non dovessero superare il numero consentito dal regolamento comunale, sono davvero troppi - fa presente l'associazione -: nei weekend, durante le ore notturne, il parco si trasforma in una specie di discoteca». I problemi sono sempre gli stessi: la musica a tutto volume «che rimbomba in tutto il quartiere» e il rumore generato da questi eventi «sono per molti residenti un problema», ribadisce Italia Nostra.
Italia Nostra si chiede se questo aumento sia dovuto, anche, all'esclusione del parco dalle cosiddette «zone silenziose» della città, quelle zone, cioè, «connotate da una buona qualità acustica, che non dipende solo dai livelli sonori rilevati, ma anche dalla destinazione d’uso e dalla pianificazione del territorio, dalla percezione del paesaggio sonoro, dall’aspettativa dei fruitori», specifica il regolamento comunale.
Aree che nel 2016 erano tre: Cittadella, parco Ducale e il cimitero della Villetta. E che dal 2022, in seguito ad alcune mappature del Comune, sono state modificate: i due parchi cittadini non sono più da considerarsi «zone silenziose». Il perché riguarda gli stessi rilievi effettuati due anni fa: «Abbiamo fatto uscire i due parchi e inserito nuove aree - spiega il Settore ambiente del Comune - che hanno caratteristiche più coerenti rispetto alle linee guida». Inoltre, il Comune specifica: «Un'area silenziosa infrastrutturale, come era la Cittadella, è un'area in cui, comunque, i rumori ci sono: quelli antropici in primis». Tra le nuove aree silenziose ci sono, oltre al cimitero della Villetta, il cimitero di Marore, il bosco della memoria, il bosco urbano Parma Mia, il bosco di Viarolo, il parco Ferdinando Laghi di via Jacobs. Secondo Italia Nostra questa decisione non è corretta: «La Cittadella per noi deve essere ancora considerata una zona silenziosa, i criteri adottati dal piano d'azione del 2016 per noi sono ancora validi - sottolineano -. Inoltre, riteniamo che 60 eventi in un anno siano troppi per un parco che andrebbe trattato diversamente: si tratta di un luogo dal valore naturale, artistico e storico. Bisogna tutelarlo come tale».
Sulla questione del numero massimo di giorni in cui è possibile organizzare eventi, l'Amministrazione fa chiarezza: «Il regolamento comunale per la disciplina in deroga delle attività rumorose temporanee - sottolinea il Settore ambiente - spiega che gli eventi che si possono organizzare all'interno della Cittadella sono i seguenti: 30 sotto le mille presenze, 10 sopra i mille, come ad esempio i concerti, e 20 di intrattenimento». Inoltre, «esistono anche diverse deroghe - spiega il Comune - per cui se un evento riceve il “via” dall'Arpae, dopo numerose e attente verifiche, può essere organizzato anche se si è sforato il numero limite previsto». Ma i cittadini, informati, rispondono: «Vengono rilasciate delle autorizzazioni temporanee - dichiara una residente -, ma assai frequenti, senza badare al rispetto di chi vive nel quartiere, bypassando così i controlli: per noi non c'è più pace».