Pallavolo Serie B maschile
Mancati pagamenti, Volley Parma: -2 in classifica
Una nuova tegola, dopo due sconfitte nelle prime due giornate, rischia di abbattersi sulla squadra di pallavolo retrocessa dalla serie A3 lo scorso anno.
Il tribunale della Federazione Italiana Pallavolo ha emanato nei giorni scorsi il provvedimento disciplinare per due punti di penalizzazione e la squalifica di sei mesi per il presidente di Volley Parma, Alessandro Grossi.
La società annuncia intanto il ricorso che presenterà entro il termine prestabilito di 30 giorni, così che la decisione potrebbe cambiare entro breve tempo. Va ricordato che per affrontare l’attuale campionato di serie B, Volley Parma ha trovato un accordo di fusione con Inzani Isomec.
Il 12 luglio scorso il giudice di Lega ha comminato una sanzione da 15mila euro a Volley Parma, per un ritardo nei pagamenti, per non aver rispettato uno degli obblighi imposti per la partecipazione al campionato A3.
Il caso è passato così all’attenzione della procura sportiva di fronte a cui la società «ha ammesso e confermato i fatti contestati - si legge nel comunicato ufficiale del tribunale Fipav - rivendicando la propria assoluta buona fede in quanto la mancata corresponsione degli emolumenti maturati era dovuta all’inattesa impossibilità di fruire del Palaraschi, impianto sportivo che fino alla stagione precedente aveva assicurato per logistica e capienza incassi idonei a consentire il puntuale adempimento degli obblighi assunti; impossibilità che aveva costretto il sodalizio a reperire altra soluzione, meno funzionale e soprattutto meno appetibile per gli sponsor».
All’udienza, tenuta il 16 ottobre, la società ha confermato le memorie già inviate al tribunale e ha insistito per il massimo contenimento delle sanzioni. Lo stesso tribunale ha riconosciuto le difficoltà economiche e, allo stesso tempo, gli sforzi profusi per tentare di risolvere le pendenze.
Il ricorso, a questo punto, potrebbe essere utile per alleggerire la penalizzazione punti, visto il cambiamento societario e la buona volontà dimostrata finora.
Silvio Marvisi