Sant'Andrea Bagni

Femminicidio, «Giovanni era cambiato: era cupo e silenzioso»

Sant'Andrea Bagni Ci sono due Giovanni Vascelli: uno sorridente, solare, un uomo che amava parlare e scherzare con gli altri.

E una seconda persona molto diversa: chiuso, introverso, silenzioso, «che si era chiuso a riccio da un paio di mesi. E che non rispondeva quando gli chiedevamo se ci fosse qualcosa che non andava».

A dirlo è Francesco, collega-amico di Vascelli. E nel tono di voce si sente l'incrinatura di chi, dentro di sé, si chiede con insistenza se, forse, sarebbe stato possibile evitare tutto questo.

«Lavoriamo insieme da anni e lui è sempre stata una persona tranquilla, molto disponibile: in tanto tempo non ha mai avuto screzi con nessuno, non ha mai avuto un problema. Al contrario con lui era bello e facile parlare e scherzare, era un amico per tutti - prosegue Francesco che dopo una pausa ammette : - Poi, però, di colpo era cambiato».

Un mutamento improvviso e difficile da interpretare: per uno come Giovanni passare davanti ai colleghi con gli occhi bassi e senza neppure rispondere al loro saluto allegro era qualcosa di stravagante, persino innaturale.

«Abbiamo notato che era diventato silenzioso, parlava poco. Naturalmente abbiamo provato a chiedere, a cercare di capire ma non c'è stato verso di farlo aprire. Si è limitato a dire di avere qualche problema di salute, di dover affrontare degli accertamenti. Ma nulla più».

Un silenzio sforzato interrotto solo da qualche frase lasciata cadere così, come se nulla fosse: «Ho perso peso», ha raccontato una volta, «c'è qualcosa che non va». Ma cosa fosse quel dolore, quel tarlo, restava un mistero per i colleghi sospesi tra il desiderio di stare vicino all'amico. E la volontà di non risultare invadenti, inopportuni.

Vascelli, intanto, continuava a presentarsi al posto di lavoro, prendeva in consegna il suo furgone rosso e partiva verso le case dei clienti a cui consegnava i surgelati. Ma di ridere e scherzare con i colleghi, prima e dopo il turno, non ne aveva più voglia.

«L'ho visto l'ultima volta venerdì scorso, in azienda - conclude Francesco -. Sarebbe dovuto tornare a riprendere servizio come sempre lunedì ma non si è presentato così è stato contattato con una chiamata dal coordinatore con cui si è scusato: “Ho avuto un problema, perdonatemi, vengo regolarmente domani”, ha detto».

Ma poco dopo ha spento i telefoni e di colpo è svanito. «Col passare delle ore è cresciuta l'ansia tanto che mercoledì sera, tutti insieme, siamo andati a casa sua, a vedere se ci fossero dei problemi. Abbiamo bussato, abbiamo provato a capire se ci fosse qualcuno in casa ma senza riuscire. Era evidente a quel punto che c'era qualcosa che non andava e abbiamo iniziato a preoccuparci sempre di più. Ma non sapevamo ancora quanto grave fosse la situazione».

Lo hanno saputo solo qualche ore dopo dal titolo del giornale: Omicidio: e di fianco il nome di Giovanni e della moglie Marina.

lu.pe.