Sissa Trecasali
La Lesaffre sott'acqua, ma la produzione è già ripartita
Sissa Trecasali Nemmeno il tempo di risolvere i problemi dovuti alle piene di fiumi e canali che torna l’allerta arancione.
A Sissa Trecasali lo stabilimento Lesaffre, ex Eridania, è andato sott’acqua ma la produzione è già ripartita.
Se l’estremità della Bassa Est ha già ritrovato la normalità, la zona di Busseto è ancora in sofferenza e, con le nuove piogge, il rischio di ulteriori gravi problemi si fa più evidente.
Nel primo pomeriggio di ieri si è tenuto il Comitato Coordinamento Sicurezza da cui emerge che le precipitazioni fra venerdì e sabato potrebbero portare a un livello di piena medio alta.
A Sorbolo Mezzani il livello idrometrico dell’Enza è attualmente basso e potrebbe raggiungere i 10 metri, i canali sono vuoti e sono stati sistemati quindi non dovrebbero emergere particolari criticità.
Diversa la situazione sul versante opposto in cui il Po potrebbe creare disagi nella ricezione della nuova ondata.
Lesaffre inondata
Crisi superata allo stabilimento ex Eridania che produce lieviti sia per panificatori che per il settore nutraceutico e farmaceutico. «Nella notte di sabato - afferma Claudio Bersellini, direttore di stabilimento - ha iniziato a tracimare il cavo Lella che corre a fianco del sito industriale, tanto che in fabbrica sono arrivati circa 70 centimetri d’acqua. In quel momento la produzione era già stata rallentata, sono comunque state trattate circa 140 tonnellate di prodotto che verranno utilizzati per la produzione di biogas e per zootecnia».
«Domenica - prosegue Bersellini - sono state avviate la bonifica, la manutenzione meccanica degli impianti e la pulizia di tutto il sito mentre martedì sono riprese la produzione e le spedizioni. Produciamo 7 giorni su 7, su tre turni di lavorazione per un totale annui di 45mila tonnellate circa, in questo caso il fermo macchine ha interessato due giorni pieni. Mercoledì, attorno all’una di notte, è arrivata una seconda ondata di piena fortunatamente più bassa e a cui eravamo più preparati. Avevamo lasciato installati tutti i presidi del caso e le pompe che sono ancora pronte a entrare in funzione, così i circa 35 centimetri di acqua hanno raggiunto solo la parte posteriore dell’impianto, quella più vicina al canale. La priorità è stato ovviamente nel riprendere la produzione che è tornata a pieno ritmo, la valutazione dei danni è ancora in corso».
«Il problema - conclude il direttore di stabilimento - è la forte antropizzazione di quest’area, con una nuova tangenziale e la nuova autostrada, che va a unirsi con le mutate esigenze atmosferiche, le precipitazioni alla fine vanno a scaricarsi su una rete di canali le cui caratteristiche sono state individuate negli anni ‘20 e devono ora essere rivisti garantendo strutture più adeguate».
Dello stesso avviso il sindaco di Sissa Trecasali, Igino Zanichelli, che esprime massima solidarietà a e vicinanza all’azienda e ha già annunciato la richiesta di un incontro fra sindaci e Provincia per evidenziare nuove possibili soluzioni.
Silvio Marvisi