Di nuovo nella villa di Vignale
I Ris tornano ad ispezionare la casa di Chiara
Traversetolo
Stavolta non hanno ispezionato il giardino, questa volta, centimetro dopo centimetro, hanno passato al setaccio la casa. Perché, è evidente, se Chiara sceglie ostinatamente la via del silenzio è attraverso i riscontri scientifici che si devono cercare le risposte alle diverse domande che ancora restano sospese sulla tragedia di Vignale.
I militari del Ris sono tornati ieri mattina nella casa di via Baietta e questa volta i carabinieri con le tute bianche hanno controllato diverse stanze, analizzando le superfici interne ed utilizzando i reagenti in cerca di tracce organiche. Una visita sui cui esiti, come sempre, non ci sono conferme e indicazioni da parte degli inquirenti che stanno raccogliendo più riscontri possibili per cercare di arrivare alla verità sulla morte dei due bambini.
In particolare circa il primo, quello nato intorno al maggio del 2023, su cui ci sono meno certezze. I resti, minuscoli e quasi cancellati dal tempo ritrovati il 7 settembre sotto le finestre della giovane, sul bordo dell'aiuola, per ora non hanno permesso di accertare senza dubbi se al momento del parto fosse vivo o meno: e questo dettaglio, ovviamente, cambierebbe di molto la situazione della ragazza che, tuttavia va ricordato, è accusata di omicidio in entrambi i casi oltre che di soppressione di cadavere.
Da parte sua Chiara ha sempre fornito, nelle rare dichiarazioni fornite finora, risposte ritenute lacunose e poco credibili e per questo, in attesa che il Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università di Milano fornisca i dati raccolti sugli esami sui resti, gli investigatori hanno deciso di tornare sul luogo del delitto. Nella speranza che, nonostante il tempo trascorso, possano emergere nuove informazioni.
La ragazza infatti, ha sempre ribadito di aver fatto tutto da sola, senza aiuti o supporti ma di fronte a precise domande spesso ha preferito rifugiarsi nella scappatoia dei non ricordo. E se sulle cause della morte del secondo bambino e quanto accaduto nelle ore della notte dello scorso agosto non ci sono praticamente dubbi, restano le incognite sul primo episodio. Quello che forse la ragazza ha all'inizio sempre negato così come netta è stata la sua risposta: «Erano morti, li ho solo sepolti». Come se quelli non fossero i suoi figli ma solo oggetti da fare sparire. Vite che non dovevano esistere per non complicare una altra vita: la sua.