Tribunale

Magazzino comprato senza soldi (né fideiussione), una condanna e due assoluzioni

Galeotto fu l'annuncio di un'agenzia immobiliare. L'anziana coppia alla guida di uno storico magazzino di materiali edili in provincia di Pisa intendeva cedere l'attività. Un allora (siamo nel 2018) 57enne parmigiano si presentò come «consulente», assicurando di conoscere chi potesse succedere al loro posto. «Gente del mestiere» assicurò. Fa niente che i due interessati dei quali parlava, uno di 54 anni e l'altro di 28, si occupassero di tutt'altro.

Peccato inoltre che non fossero nemmeno in grado di versare i 200mila euro necessari per acquistare l'attività. Di buon cuore, i venditori acconsentirono a un pagamento dilazionato, con rate di diecimila euro mensili. Nemmeno i soldi per la fideiussione avevano gli aspiranti compratori. E così a pagare i ventimila euro necessari furono i venditori, quando venne presentata dal «consulente» che si era rivolto a una finanziaria. Anche i costi della fideiussione sarebbero stati rimborsati a rate al venditore.

Era maggio, e si sarebbe dovuto cominciare a saldare le rate da settembre. Dei due acquirenti solo il più giovane si trasferì nel Pisano: l'altro rimase a Parma. Svuotato della sua merce, il magazzino chiuse i battenti nel giro di quattro mesi. I due chiesero altro tempo: si dovevano tenere aperti i fidi con le banche, per i necessari rifornimenti. Ma intanto emerse anche che la società non era abilitata a rilasciare fideiussioni.

A quel punto, il vecchio proprietario perse la pazienza e forse anche la speranza. Scattò la denuncia per truffa aggravata per ingente danno. Difesi dall'avvocata Laura Ferraboschi il «consulente» e dalle avvocate Francesca Scarpino il 54enne e da Marilena Facente il 28enne, i tre sono finiti a processo. Che le loro posizioni fossero diverse è stato il pm Lino Vicini il primo a sottolinearlo, chiedendo due anni di reclusione per il «consulente» e un anno a testa per gli altri due. E a due anni il giudice Giuseppe Saponiero ha condannato il primo, tenuto a pagare una provvisionale di 158mila euro alla ex titolare del magazzino e 67mila euro al marito. Assolti gli altri due.

rob.lon.