Proteste

Compiano, mille disagi a causa della frana

Monica Rossi

Compiano È passato quasi un anno e la frana è ancora lì, con tutto il suo carico di disagi per chi deve percorrere la provinciale 66 superando magari di poco il tratto in prossimità del piazzale Ilaria Alpi per raggiungere le frazioni vicine o vicinissime come località Costa o Case Romano. Disagi che pesano, se si pensa che per raggiungere gli abitati a monte del borgo, o si passa in paese (e allora serve un’utilitaria avendo il centro storico vie strette) o si fa il giro (lungo) proseguendo sulla Sp4 e poi deviando verso Strela, in una sorta di anello.

Purtroppo, nonostante siano passati 10 mesi, perdura lo stallo e i cittadini si lamentano. Tra le segnalazioni, anche una lettera inviata alla Gazzetta di Parma, nella quale Alberto Chiavaccini, residente in località Costa, scrive: «Inizialmente il sindaco Francesco Mariani (ai tempi al primo mandato, ndr) aveva stabilito un temporaneo senso unico alternato sulla strada colpita dalla frana per permettere il transito. A seguito di un ulteriore evento, ha optato per una chiusura definitiva manlevandosi da ogni responsabilità e adducendo quest’ultima decisione agli uffici provinciali».

Benché sia stato reso possibile il transito in centro per bypassare il tratto chiuso, l’uomo sottolinea: «La carreggiata è così stretta che ho dovuto acquistare un veicolo elettrico di dimensioni molto ridotte, perché una macchina normale non riesce a passare. La strada può essere percorsa da un solo veicolo alla volta e senza regolazione semaforica, si vengono a creare disagi quando due auto si incrociano. In più il passaggio è pericoloso per chi risiede in questa strada, poiché le porte delle case vi si affacciano direttamente. Infine, il transito in una via così antica rischia di rovinare la pavimentazione fatta di ciottolato di altio valore storico».

Il cahier de doléance non finisce qui: considerato che la riapertura è prevista tra 2 anni, l’uomo dice di aver dovuto mettere in vendita due mezzi perché non adatti al percorso in paese; di aver pagato il trasporto scolastico per i suoi figli ma di non poterne usufruire perché il pulmino non compie il tragitto via Strela; di dover spendere risorse per portare i figli a Bedonia e Borgotaro per le attività sportive. E che dire delle emergenze? «Un’ambulanza, una pattuglia o un’autopompa invece che in 10 minuti arriverebbe in mezz'ora».