Incidenti

A Parma  calano i morti sulle strade. Usai (polizia locale): «Dato positivo ma i numeri sono ancora alti»

Michele Ceparano

Incidenti mortali a Parma: le statistiche danno segnali positivi. Ma bisogna fare ancora di più. Nel 2023 i morti sulle strade della provincia di Parma sono stati 24, dodici in meno del 2022 quando erano stati 36. Un dato, dunque, da accogliere positivamente anche se l'impegno deve proseguire. Il dato di Parma sul focus statistico dell'Istat sugli incidenti in Emilia-Romagna, vede, però, in valori assoluti, la nostra provincia, insieme a Ravenna, quella dove gli incidenti stradali con morti sono calati maggiormente. In una graduatoria guidata in negativo da Bologna (+21) e da Modena (+11), Parma fa meglio delle province confinanti: nel 2023 i morti sulle strade sono stati, infatti, 9 in meno a Reggio e 5 in meno a Piacenza. Da noi, inoltre, su un lieve aumento del totale degli incidenti (da 1.427 del 2022 a 1.434) è invece calato quello dei feriti (1.896 contro 1.853). Sempre per quanto riguarda gli incidenti stradali mortali in provincia di Parma, in cui il tasso di mortalità è di 5,3, nel rapporto tra 2023 e 2019 calano del 27,3 per cento mentre in quello tra 2023 e 2010 del 38,5.

Prendendo, invece, i numeri assoluti degli incidenti (prima Bologna con 4.069, ultima Piacenza con 1.076), Parma è settima su nove province, quinta per numero di morti (triste primato sempre del capoluogo con 77 e ultima Rimini), e settima per feriti (Bologna 5.385 e Piacenza 1.356).

L’anno 2023 in regione, come si legge nel rapporto dell'Istat, è stato «caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. Sul fronte dell’incidentalità stradale si registra, a livello nazionale, un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente (-3,8%); in controtendenza aumentano incidenti (+0,4%) e feriti (+0,5%), seppur in maniera contenuta». In Emilia-Romagna, nel 2023, «si sono verificati 16.809 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 279 persone e il ferimento di altre 21.818. Rispetto al 2022 aumentano, più di quanto si registri a livello nazionale, il numero degli incidenti (+0,8%) e i feriti (+0,7%), mentre diminuiscono le vittime (-10,3%)».

«Quando i morti calano - commenta Enrico Usai, comandante della polizia locale di Parma - è sempre una buona notizia. Ma questi numeri sono ancora alti, quindi bisogna lavorare ancora di più per farli diminuire». Per quel che riguarda il territorio del Comune di Parma, ad esempio, Usai ricorda che «nell’ultimo anno abbiamo registrato un lieve calo rispetto all’anno passato (di circa il 3,5%) per un valore complessivo di 859 incidenti, di cui 657 con feriti e sei con esito mortale. Tuttavia, i dati non possono ancora essere considerati soddisfacenti ed occorre investire in attività preventive ancora più penetranti».

Le cause che incidono in via principale sono sempre «la velocità, la distrazione alla guida e le condotte in violazione alle disposizioni del codice della strada. In tal senso anche l’attività di contrasto ha portato un riscontro particolarmente significativo, con un accertamento di quasi 250mila violazioni amministrative al Codice (con un incremento di quasi 10 punti percentuali rispetto allo scorso anno), 432 veicoli sottoposti a fermo o sequestro e 143 patenti ritirate. Ma per abbattere il dato degli incidenti in maniera ancora più incisiva occorre implementare l’attività di prevenzione su strada. Lo scorso anno sono stati fermati 6.500 veicoli per controlli e oltre 1.200 conducenti sottoposti a verifica del tasso alcolemico o ad accertamenti per verificare l’assunzione di stupefacenti».

Esprime soddisfazione per la diminuzione del tragico dato anche Alessandro Cocconcelli, presidente dell'Aci di Parma, ma afferma che «bisogna insistere sui controlli, che non devono escludere alcun veicolo, ad esempio sanzionare le bici con i fanali spenti o i monopattini, mentre vediamo che gli unici controlli assidui sono quelli che riguardano i divieti di sosta». Infine, anche per Tonino Morreale, referente parmigiano dell'Associazione italiana familiari vittime della strada infine, «è un bene che siano calati gli incidenti mortali, ma a livello nazionale bisogna fare di più sul piano delle infrastrutture e sui controlli per evitare la piaga dei telefonini usati alla guida. Oltre a limiti di velocità in proporzione alla velocità media della strada. Ma anche la comunicazione rimane un tassello fondamentale a partire dalle scuole».