Bardi

Addio a Rita Zanelli, la mamma di Andrea Pontremoli

Laura Caffagnini

In punta di piedi, come aveva desiderato, se ne è andata Rita Zanelli, 93 anni, madre di Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara, e di Roberto, Maurizio e Linda. Si è spenta lunedì all’ospedale di Parma. Abitava in uno degli appartamenti del “villaggio Pontremoli” a Molino Pilotto, dove vive la numerosa famiglia. «Era ancora autonoma, ogni sabato e domenica stavamo tutti insieme» racconta commosso il figlio Andrea. La morte non l’ha trovata impreparata: aveva scelto l’abito per l’ultimo viaggio e la foto e le parole per il ricordino.

Nata a Tosca di Varsi, emigrata giovanissima negli Stati Uniti, Rita Zanelli aveva sposato Giuseppe Pontremoli, un altro emigrante. Faceva la sarta e il marito era meccanico in un’officina. A Boston nacque il primogenito Andrea e dopo quattro anni la famiglia tornò per gestire il mulino del bisnonno. «Per non perdere la pensione americana, mia madre stava sei mesi negli Stati Uniti e sei mesi in Italia. Io ho frequentato la prima elementare a Boston, mentre il papà stava a Bardi con Roberto. Aveva rinnovato completamente il mulino, che era il più importante della Val Ceno».

Negli Stati Uniti Rita Zanelli aveva cugini e amiche che andava a trovare. La famiglia conosceva la madre di John Kennedy. «La politica in America era molto più vicina alla gente. La mamma aveva in casa un busto del presidente». Dopo la morte di Giuseppe, nel 1996, la famiglia Pontremoli è rimasta unita attorno alla matriarca. «Ci diceva sempre “Vogliatevi bene e state uniti. La sua forza era la famiglia. Ci insegnava a relazionarci con le nostre figlie. “Lasciatele andare” - ci diceva -. Le donne devono essere autonome, vedere com’è il mondo”. Lei stessa amava viaggiare. A Parigi prendeva il treno e la metro senza problemi».

La forza di Rita Zanelli era anche la bontà. «Cercava sempre di capire chi aveva sbagliato. Faceva del bene per il piacere di farlo. “Più dai e più riceverai” diceva. Il mulino ha finanziato tanti emigranti e ha distribuito energia elettrica a tutta Casanova per quarant’anni». Amava informarsi attraverso la Gazzetta di Parma e La Famiglia Bardigiana. Era curiosa, seguiva anche la politica in America. Era tecnologica nel comunicare e nel fare acquisti. «Aveva già comprato i regali di Natale. Aveva una grande empatia, interagiva con ogni generazione. Era la confidente delle mie figlie: le facevano conoscere i morosi per avere un parere». Lascia otto nipoti femmine, due maschi e due pronipoti. «Tra venti giorni avremo una nuova nipotina. Purtroppo mamma non sarà qui. Ma aveva sognato che Valentina aveva avuto una femmina. L’ha saputo prima di lei».

Laura Caffagnini