Circonvenzione

Conto alleggerito a un anziano, patteggiano figlio e nuora

Noceto Incapace di badare a sé stesso e soggetto a un inesorabile declino cognitivo, il padre 76enne era stato affidato alle cure di una casa di riposo. Era stato un ictus, dal quale era stato colpito qualche anno prima, a menomare le funzioni volitive del pensionato, la sua memoria, l'organizzazione del pensiero oltre all'orientamento, comportando anche la necessità di nominare un amministratore di sostegno che tutelasse i suoi interessi. E a ricoprire quel ruolo non era il figlio. Anche se a quest'ultimo, almeno stando alle accuse, non dispiaceva affatto «amministrare» i risparmi paterni. Attività che lo ha fatto comparire davanti al Gup insieme con la moglie.

Sembra che l'uomo, 48enne all'epoca dei fatti, insieme con la moglie di otto anni più giovane, allungasse le mani sul gruzzolo del papà. In più occasioni, la coppia sarebbe andata a prelevare l'anziano nella struttura nella quale è ospitato da quando non è più autosufficiente soprattutto per avere poi la possibilità di cimentarsi in un altro tipo di prelievi: allo sportello del bancomat. Operazioni sempre di una certa consistenza, che si sarebbero svolte nel giro di pochi mesi, sempre a una banca nocetana.

Il primo, da 501 euro, a metà luglio del 2022; il secondo, da mille, il 3 agosto. La medesima cifra venne prelevata il primo settembre, mentre il 26 dello stesso mese, gli euro ritirati allo sportello automatico furono 600. L'ultimo prelievo, infine, da mille euro, venne effettuato l'11 ottobre. In tutto, 4.101 euro in meno di quattro mesi. A notare gli ammanchi fu l'amministratore di sostegno del 76enne, dal quale partì la denuncia. La parte giudiziaria di questa vicenda si è conclusa davanti al Gup con il patteggiamento di un anno e di una multa di 200 euro sia del figlio che della nuora dell'anziano.

rob.lon.