Viabilità
Arriva il nuovo codice della strada, ma è già pioggia di critiche e dubbi
Automobilisti, motociclisti, ciclisti: cambiano le regole per gli utenti della strada. Anche per chi usa il monopattino. Multe più «salate», sanzioni più aspre per chi guida con il cellulare in mano o dopo aver bevuto o assunto droghe. Ma anche l'immediata sospensione della patente in più casi e nuove norme su limiti di velocità, monopattini, autovelox, neopatentati e Ztl.
Si tratta del disegno di legge - 36 articoli - del nuovo codice della strada, che è stato approvato anche dal Senato, dopo il via libera della Camera dello scorso marzo. Quando entrerà in vigore? Le nuove regole non saranno attive da subito. Il Codice, infatti, dovrà essere pubblicato in Gazzetta ufficiale, e diventerà attivo dopo 15 giorni da quel momento. Inoltre, in diversi casi le norme richiederanno decreti specifici dei vari ministeri per essere applicabili. Dunque, alcune novità diventeranno efficaci solo nei prossimi mesi. «Qualsiasi intervento normativo volto a migliorare gli standard di sicurezza stradale è accolto con favore, positivamente», dichiara Enrico Usai, comandante della Polizia locale di Parma. Non tutti, però, la pensano così.
«Misure incomprensibili»
A partire dall'assessore alla Mobilità Gianluca Borghi, che condivide le sue perplessità: «Il nuovo codice, in alcune sue parti significative, è l'esatto contrario di quel che chiedevano i Comuni, tramite Anci - dice - e le associazioni dei famigliari delle vittime della strada». In particolare, Borghi si concentra sulle norme che riguarderebbero gli autovelox e le piste ciclabili: «Si aumentano le pene per chi ha già commesso reati, ma allo stesso tempo si ostacolano i Comuni nelle azioni di contrasto alle violazioni del codice, a partire dal superamento dei limiti di velocità - aggiunge l'assessore -. Il nuovo codice, per come è stato licenziato, non dà adeguata copertura normativa per l’installazione degli apparati e interventi di messa in sicurezza e moderazione della velocità sulle strade in ambito urbano, che risultano fondamentali per ridurre l’incidentalità e migliorare la sicurezza». E definisce la scelta di rivedere le zone 30 «una delle misure più incomprensibili approvate dal Senato». Critico anche sulle piste ciclabili: «Si aggiunge la grave ipoteca su quanto è stato realizzato ed è in corso di realizzazione sulla ciclabilitá urbana anche sui fondi Pnrr, con gli ostacoli approvati per le byke line in sede stradale - fa notare - si azzerano le risorse per gli investimenti dei Comuni sulle ciclabili, e al contempo si introducono ostacoli alla realizzazione di percorsi ciclabili in sede stradale».
Interviene anche Fiab
Di fatto, il nuovo codice della strada sospende le corsie ciclabili, che si possono realizzare solo dove non sono possibili le piste ciclabili protette, ma non viene specificato come. «Molte delle misure sono poco chiare, fumose - interviene Andrea Calestani, presidente Fiab Parma -. Le nuove regole non aiutano ad avere strade più sicure, soprattutto per quanto riguarda gli utenti deboli della strada». E riflette: «La riduzione dei sistemi di controllo sulle strade, vedi gli autovelox, avvengono contemporaneamente alla delega al Governo di innalzare i limiti di velocità».
Stretta sui monopattini
Ma le nuove regole riguardano anche i monopattini elettrici: sarà vietato circolare al di fuori dei centri urbani, e anche passare nelle zone pedonali e sulle piste ciclabili. Potranno essere usati solamente su strada, e solo nelle zone in cui il limite di velocità è al massimo di 50 chilometri orari. In più, chi guida un monopattino dovrà sempre indossare il casco (non solo i minorenni come è già previsto). Sarà poi necessario dotare i mezzi di una targa e di assicurazione Rc. E, anche in questo caso, emergono diversi dubbi per chi si occupa dei servizi «sharing»: «La novità maggiore è probabilmente l'obbligo del casco per i maggiorenni - afferma Chiara Spaggiari, responsabile dell'Ufficio mobilità sostenibile di Infomobility -: e qui nascono i primi problemi, per molti legati all'igiene, ma anche ai furti». Le aziende che si occupano della gestione dei mezzi di trasporto a noleggio hanno già pensato a diverse soluzioni. A Parma, Infomobility ha giocato d'anticipo rispetto al nuovo decreto - «che era nell'aria da mesi» - decidendo, già nei mesi scorsi, di aumentare la flotta delle biciclette (150 in più) e diminuire il numero di monopattini elettrici (oggi 500, in passato 900). «Il dubbio è questo: se togliamo dalla strada i mezzi elettrici, gli spostamenti come verranno fatti? In auto? - dichiara Michele Ziveri, amministratore unico di Infomobility -. Il timore è che questo decreto possa scoraggiare la viabilità sostenibile».
Anna Pinazzi