Missione del cuore

Da Parma a Valencia in Camper per aiutare gli alluvionati

Pietro Amendola

Da Parma a Valencia per sostenere la popolazione dopo l’incubo dell’alluvione. È questa la storia di Attilio Ziveri, insegnante e guardia ecologica di Parma, che da più di 20 anni è volontario della Protezione civile. Insieme ai suoi tre compagni di viaggio, Alessandra Uni, Stefano Bonini e Rosario Ierardi, il 61enne è partito l’8 novembre verso la Spagna, rimanendo una settimana per aiutare le famiglie colpite dall’evento meteo estremo chiamato Dana, che ha causato oltre 220 morti e oltre 120 mila sfollati.

«Sono riuscito a coinvolgere il mio amico Stefano Bonini, che ha messo a disposizione il suo camper, con cui abbiamo viaggiato. Tramite i contatti di un collega delle “Giubbe verdi” siamo riusciti a coprire le spese necessarie, raccogliendo anche tantissime razioni di cibo, da portare con il camper in Spagna», ha raccontato Ziveri.

Con gli altri «angeli del fango», il parmigiano si è spostato per una settimana tra i comuni valenciani di Alcàsser, Paiporta e Catarroja, aiutando a ripulire gli edifici sommersi. «Nella prima giornata abbiamo lasciato le derrate alimentari, poi abbiamo incontrato un’infermiera, Maria Pilar, che ci ha portati nella sua abitazione, colpita dall’alluvione. Qui abbiamo fatto lo sgombero di tutti i rifiuti, raccolto i vestiti e fatto la pulizia dal fango, che raggiungeva mediamente i due metri di altezza. Nei giorni successivi abbiamo replicato le stesse attività con i suoi vicini e i negozi della zona. Dal secondo giorno ci hanno affiancato Josè, un signore di Toledo che a sue spese si è pagato l’albergo ed è venuto giù ad aiutare», ha spiegato Ziveri.

Il volontario parmigiano ha raccontato di aver visto tanta sofferenza a Valencia, ma di essere riuscito a trovare il sorriso lavorando insieme alle altre persone conosciute in Spagna, con cui condivideva lo stesso obiettivo: quello di alleviare il dolore di un’intera popolazione. «Ci raccontavano di una situazione infernale, in cui si vedevano i morti dentro le macchine. Ad alcuni cittadini hanno dovuto amputare le dita a causa delle infezioni trasmesse dall’acqua e dal fango. So che adesso si sta diffondendo anche il batterio della legionella. In questi casi gli angeli del fango sono una risorsa meravigliosa con persone straordinarie, che ti fanno dimenticare la paura e la tristezza. Ad Alcàsser le contrade, composte per la maggior parte da vigili del fuoco, ci invitavano per mangiare insieme. Si creava una bella atmosfera di festa e di vicinanza», continua Ziveri, commosso dai ricordi di questa esperienza indimenticabile.

Devastazione, lacrime, danni patrimoniali e affettivi: questa purtroppo la terribile situazione nella città spagnola. Ziveri, insieme ai suoi compagni di viaggio, sta progettando la prossima spedizione a Valencia, valutando anche la possibilità di supportare economicamente alcune famiglie, che secondo lui il governo non potrà mai ripagare.

«Invito tutti a fare esperienze come questa, che arricchiscono le persone che aiuti e anche te stesso. L’infermiera che abbiamo supportato, Maria Pilar, ci ha mandato un messaggio, scrivendo: “Siete degli angeli e mi siete entrati nel cuore”. Ho deciso di portare il mio aiuto a questa popolazione, l’ho fatto e lo rifarò ancora».

Pietro Amendola