PATTEGGIAMENTO

«Sei bella, vieni a trovarmi a casa»: sessantenne avvicina una 13enne e poi la bacia

Georgia Azzali

Trasandato. L'espressione stralunata. Un vecchio signore un po' strambo: così era apparso ai suoi occhi di 13enne piena di vita. Ma non aveva avuto alcun timore, nemmeno quando le aveva sussurrato «sei veramente bella», prima di salire sul bus. I brividi di imbarazzo - e paura - l'avevano invece paralizzata quando, una volta scesi alla fermata di via Venezia, lui si era avvicinato e le aveva stampato alcuni baci sulle guance, solo perché Anna (la chiameremo così) aveva avuto la prontezza di girare il viso nel momento in cui le labbra di lui stavano toccando le sue. Accusato di violenza sessuale su minore, l'uomo - 61enne, parmigiano - ha patteggiato 1 anno e 4 mesi. Il gup ha disposto la sospensione condizionale della pena, a patto che frequenti per un anno un corso di riabilitazione in un centro di recupero della città.

Quel pomeriggio di ottobre del 2022 Anna era uscita verso le 5. Aveva appuntamento con la compagnia di amici nel parco dietro via Venezia e, come spesso faceva, si era incamminata verso la fermata di via Trieste per prendere l'autobus. Nel breve tragitto da casa alla pensilina aveva incrociato quell'uomo. Che aveva cominciato a dirle parole bizzarre: «Mia mamma è in ospedale, mi ha chiesto di portarle il latte: quanti anni hai? Cosa studi?». E subito dopo: «Hai degli occhi bellissimi e un viso che non avevo mai visto».

Lei, poco più che una bambina. Lui, la stessa età del nonno che la aspettava a casa, o almeno così era sembrato ad Anna. Che però era salita sul bus senza farsi troppi problemi. E in quel breve tragitto, fino alla fermata di via Venezia, lui non le aveva nemmeno rivolto la parola. Quando però aveva visto Anna scendere, si era precipitato anche lui verso la porta e poi aveva cominciato a seguirla. L'aveva avvicinata ed era andato all'attacco: «Ho una fidanzata di 17 anni, ma non sono geloso di lei. Conosco altre due ragazze che studiano, ma i genitori non danno tanti soldi. Se vuoi, do dei soldi anche a te. Se ti serve aiuto, vieni a trovarmi a casa».

E in quel momento tutto era diventato spaventosamente chiaro. Anna aveva cominciato ad avere paura di quell'uomo strano che era comparso improvvisamente sulla sua strada. Stava tentando di accelerare il passo, ma lui le aveva afferrato una mano tirandola poi con forza verso di sé. E aveva cominciato a baciarla.

Era immobile, Anna. Impietrita dallo sgomento. Lui aveva mollato la presa, ma allo stesso tempo le aveva allungato un foglietto su cui era scritto: «Questo è il mio numero: quando vuoi, chiamami. Però - aveva aggiunto - non lo dire a nessuno».

Ma Anna aveva reagito immediatamente chiamando un amico, che sapeva avrebbe potuto raggiungerla in pochi minuti. E subito dopo era arrivata anche la polizia. Lo sconosciuto si era allontanato solo di pochi metri. Anna era in lacrime. Sopraffatta dall'angoscia.