Il doppio ex al Tardini per Parma-Lazio

Ballotta: «Suzuki molto reattivo tra i pali»

Pietro Razzini

Ha giocato sia con la maglia del Parma che con quella della Lazio. Era presente domenica allo stadio Tardini per assistere a una partita che, sicuramente, aveva un sapore speciale per lui. Marco Ballotta ha difeso con grande orgoglio la porta crociata e la porta biancoceleste, mettendo nella sua personalissima bacheca tre coppe Italia, una supercoppa italiana e due europee, uno scudetto e due coppe delle coppe. Tutti trofei conquistati con queste due casacche. Il 3-1 finale del match di campionato è stato valutato così dall’ex portiere: «Ho visto il solito Parma. A differenza di alcune occasioni precedenti, però, gli episodi sono stati a suo vantaggio. I ragazzi di Pecchia hanno subito un gol, poi annullato, e poco dopo sono riusciti a segnare. La partita ha preso, nell’arco di breve tempo, una strada molto diversa. Il due a zero è figlio di una bella azione in contropiede che si è conclusa con un gran tiro del giovane Haj».

La rete di Castellanos ha, però, riaperto il match. Come è stato possibile?
«Purtroppo sono situazioni che possono succedere in campo. Sono incomprensioni tra portiere e difensore che non dovrebbero capitare ma che fanno parte del gioco. Quel gol ha riaperto la partita. Sono momenti rischiosi, anche dal punto di vista psicologico. Però il Parma ha retto ottimamente nel finale e ha trovato il 3-1 nel recupero».

Come giudica, nel complesso, la gara di Suzuki?
«Ha salvato il risultato in più circostanze. Se i crociati sono riusciti a ottenere i tre punti, credo sia giusto dare merito anche alla performance del portiere gialloblù. È stato sempre reattivo tra i pali. Senza ombra di dubbio merita di essere considerato uno dei protagonisti del match».

Il classe 2002 è stato solo uno dei tanti giovani messi in campo da mister Pecchia.
«La filosofia della società è chiara. Io sono convinto che sia più complicato ottenere risultati in serie A con un’età media così bassa. Una maggiore dose di esperienza sul terreno di gioco, potrebbe servire. L’importante, quest’anno, è riuscire a confermare la categoria».

In questo contesto, cosa dice la classifica?
«Le squadre nella zona bassa della graduatoria stanno battagliando. Se si riuscisse a inanellare una serie di risultati utili consecutivi, si potrebbe stare più tranquilli. Dopo questo successo, comunque, si può sorridere. Ma sono convinto che i gialloblù abbiano qualità superiori a quelle delle altre realtà che stanno lottando per non retrocedere».

Cosa manca ai ragazzi di Pecchia per non essere nuovamente risucchiati nelle zone basse della classifica?
«È necessario eliminare quelle piccole sbavature che lasciano in bilico le partite. Mi rendo conto, però, che bisogna dare modo ai ragazzi di sbagliare e di imparare dai propri errori. Tuttavia la serie A non aspetta nessuno e non perdona nulla. Quindi è indispensabile che anche i giovani imparino velocemente».

Pietro Razzini