SANT'AGATA

Esproprio di Villa Verdi, tutti i commenti

Egidio Bandini

Una degli eredi, Maria Mercedes Carrara Verdi, non nasconde il suo disappunto, soprattutto nel metodo. «Se non si fosse perso tempo, dopo la messa all’asta della villa, in una sorta di batti e ribatti fra “accantonamenti” milionari, concerti, eventi e altre iniziative per raccogliere fondi, per poi arrivare alla riduzione sostanziale del valore di Villa Verdi, passato dagli iniziali 30 milioni, ai 20 “accantonati”, quindi a 10 e infine a 8 dopo la dichiarazione di voler procedere all’esproprio per “pubblica utilità”, se non si fosse, dicevo, perso tempo, non si sarebbe provocato il pesante degrado in cui versano oggi l’edificio, il parco e, lo si vedrà una volta valutato, gli arredi e i documenti contenuti nella villa. Da una parte – commenta ancora Carrara Verdi – posso dire che qualcosa di positivo in questa acquisizione d’imperio c’è: era stato programmato un recupero e restauro delle terrazze che, come sempre, sarebbe stato esclusivamente a spese di noi eredi. Ora tutto si ferma per l’ennesima volta. Comunque, registrato il provvedimento, a febbraio dell’anno prossimo lo Stato entrerà nella proprietà di Villa Verdi e potrà iniziare l’iter dei sopralluoghi, delle perizie, dei bandi, degli appalti e, infine, dei lavori di restauro. Quanto durerà tutto questo? Noi, per il bene che vogliamo alla Villa sin da bambini e per l’amore che nutriamo per il Maestro e per ciò che rappresenta, ci auguriamo che Villa Sant’Agata torni al più presto nel posto che le compete, un tesoro a disposizione di tutto il mondo».

Laura Cavandoli

Soddisfatta la deputata leghista Laura Cavandoli: «Ora spetta allo Stato occuparsi del recupero, della manutenzione e della valorizzazione di questa villa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto e composto le sue opere e che, quindi, rappresenta un luogo simbolo per la storia della musica italiana - afferma -. Ora l’auspicio è che, dopo le molte preoccupazioni sollevate per la mancata manutenzione di questo prezioso immobile, si possa cambiare registro, migliorandone la fruizione e offrendo al pubblico la possibilità di vivere uno dei luoghi plasmati dall’arte del maestro Verdi. Un risultato importante per il territorio, oltre che per la cultura del nostro Paese. Avanti così».

Michele de Pascale

«Un’ottima notizia, attesa da tempo. Siamo pronti a fare la nostra parte per la tutela di questo luogo unico, dove il più celebre compositore italiano, Giuseppe Verdi, visse per circa cinquant’anni e scrisse musica immortale», affermano Michele de Pascale, neo presidente della Regione, con e l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni. «Un luogo che è patrimonio di tutti, non solo dell’Emilia-Romagna. Non è solo una dimora di campagna diventata museo, è un luogo simbolo della musica e della cultura italiana. Per questo - proseguono - Villa Verdi deve tornare ad avere l’importanza e la visibilità che merita e non a caso è stata censita tra le realtà dell’Emilia-Romagna interessate dalla legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione delle ''Case e studi delle persone illustri''. Continueremo nel nostro impegno per la salvaguardia di questo complesso, elemento di spicco del grande patrimonio culturale, artistico e paesaggistico che contraddistingue la nostra regione».

Stefano Nevicati

Soddisfazione la esprime anche il sindaco di Busseto Stefano Nevicati: «L’acquisizione di Villa Verdi da parte dello Stato segna una svolta storica e Busseto è pronta a collaborare attivamente per celebrare degnamente il genio di Giuseppe Verdi. Abbiamo offerto costantemente il nostro contributo propositivo alle istituzioni e ora siamo pronti a ideare, promuovere e gestire un itinerario verdiano unico, che valorizzi i luoghi del Maestro e il suo profondo legame con il territorio. Accogliamo con favore l’annunciata visita a Busseto del nuovo assessore regionale alla Cultura - conclude -, segno di una concreta volontà di cooperazione. Pur non avendo alcuna competenza nei pregressi contenziosi legali tra eredi e Stato italiano, il Comune di Busseto è determinato a essere protagonista di questa nuova fase, per onorare la memoria di Verdi e il suo inestimabile patrimonio culturale».

Giampietro Comolli

Commenta con cauto ottimismo anche i l presidente del comitato «Verdi, la sua epoca, la sua terra»: «Dalle chiacchiere, finalmente, si è passati ai fatti e, soprattutto, alle risorse finanziarie concrete. È interessante anche il fatto che nel comunicato del ministero si faccia riferimento agli altri luoghi verdiani: casa natale, palazzo Orlandi e teatro di Busseto. Vedremo».

Leone Facoetti

Anche il melofilo protagonista dell’urlo «Salvate Sant’Agata» alla prima della Scala è, tutto sommato, ottimista: «L’esproprio non è una soluzione “elegante”, ma spero, e con me tutti gli amici che sono innamorati del Cigno di Busseto che, forse anche per la nostra piccola protesta milanese, si apra davvero una nuova stagione per Villa Verdi, con soddisfazione di tutti e, soprattutto, che si metta la parola fine a questa vicenda triste e deprimente. Noi, comunque, non smetteremo di vigilare».

Romano Freddi

Felice anche il sindaco di Villanova: «È indispensabile ora, secondo me – sottolinea Freddi – che si proceda da subito a formare un ente in grado di gestire tutto il cammino verso il ritorno di Villa Sant’Agata agli appassionati verdiani di tutto il mondo: dal restauro alla riapertura alla vera e propria rinascita».

Egidio Bandini